Scongiurata almeno per il momento la chiusura dell’Agenzia delle Entrate di Milazzo fissata per il 30 novembre ma che di fatto sarebbe dovuta avvenire nel giro di qualche settimana. La presa di posizione del sindaco che appresa la notizia dell’incontro del 19 novembre tra la Direzione nazionale dell’Agenzia delle Entrate ed i sindacati, conclusosi con la sospensione per almeno tre mesi del piano delle chiusure degli Uffici Territoriali ad eccezione di quello di Milazzo, ha inviato una lettera a Roma e a Palermo per comunicare che l’Amministrazione comunale era pronta a concedere in comodato d’uso gratuito propri locali “a condizione, ovviamente, che la comodataria si faccia carico dei necessari interventi di adeguamento e che non venga rinnovata la richiesta di assicurare il pagamento dell’energia elettrica e del servizio di pulizia a carico delle casse dell’Ente”. Ma soprattutto Formica aveva sottolineato che, contrariamente a quanto risultava ai vertici dell’Agenzia delle Entrate, non risultava intervenuta alcuna dichiarazione di inagibilità del fabbricato in cui attualmente sono ubicati gli uffici. “Ed anzi, per vero – scriveva il sindaco di Milazzo – il citato immobile non ha mai ottenuto la certificazione di agibilità; circostanza, quest’ultima, che negli ultimi 28 anni non è apparsa ostativa al mantenimento dell’Ufficio”.

A seguito di ciò la Direzione nazionale ha comunicato che l’ufficio di Milazzo sia allinea al percorso delle altre sedi per le quali è comunque ancora aperta la discussione sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate riguardante l’accorpamento degli uffici territoriali delle D.P. con gli Uffici Provinciali -Territorio. Sino al 25 gennaio l’ufficio mamertino continuerà ad operare e nel frattempo i sindacati si batteranno per evitare ulteriori sorprese e soprattutto che possa concretizzarsi il trasferimento dei 35 impiegati.
“Sono moderatamente soddisfatto per aver bloccato quella che ritenevo comunque una ingiustizia nei confronti di un ufficio che ha un ruolo importante non solo a Milazzo ma in tutto il comprensorio – ha detto il sindaco Formica -. La chiusura dell’ufficio infatti comporterebbe, oltre che un enorme disagio, anche un aumento delle spese, sia per l’utenza privata che per i professionisti, aggravando così il “costo sociale” di ogni operazione, poiché si aggraverebbe la situazione degli uffici superstiti e l’utenza sarebbe costretta a spostamenti talvolta superiori ai 50 km per raggiungere gli uffici di Messina. Esistono nella città di Milazzo, molteplici soluzioni al problema a cominciare dalla possibilità di impiego dei locali già sede del Giudice di Pace, recentemente resisi disponibili e perfettamente idonei, dal punto di vista strutturale e delle dotazioni di sicurezza, ad ospitare l’Ufficio Territoriale”.