«Richiesta di rinvio a giudizio? Il sindaco di dimetta». Anche se con toni pacati, la segreteria del circolo del Megafono di Milazzo, di cui fa parte il decano Peppino Codraro, non fa sconti all’attuale amministrazione comunale guidata da Carmelo Pino. «Dobbiamo dire – sottolinea il movimento in una nota stampa – che la richiesta di rinvio a Giudizio del nostro primo cittadino (relativo principalmente all’iter che ha portato all’assunzione del dirigente Santi Romagnolo, oggi assessore ai Lavori Pubblici, ndr) non significa che sia colpevole. Siamo garantisti, aspetteremo l’esito finale dell’ inchiesta giudiziaria. Tuttavia, riteniamo che con questo atto ufficiale della Procura il sindaco Carmelo Pino e company, se non altro per una questione di correttezza, di moralità di trasparenza e soprattutto di onestà intellettuale, si dovrebbe dimettere».

carmelo Pino e Peppino Codraro del Megafono di Milazzo

«Tale considerazione – continua la segreteria del Megafono – la esterniamo in maniera pacata, senza tecnicismi o demagogia e riteniamo, come d’ altronde abbiamo sempre detto nei nostri precedenti comunicati stampa, che il procedere di questa Amministrazione continua a distinguersi ovviamente in maniera negativa. Difatti, se consideriamo i capi di imputazione contestati al Sindaco di Milazzo ed ai suoi “ stretti “ collaboratori, qualora tali fatti venissero confermati con una sentenza di condanna, dobbiamo dedurre due cose: la prima, che Pino Carmelo non ha onorato il giuramento prestato all’atto di insediamento (che non è una semplice formalità per chi ha rispetto delle Istituzioni), dopo essere stato eletto democraticamente, all’ osservanza delle leggi della Repubblica. Segnaliamo che tale termine – Repubblica – in latino vuol dire Stato o cosa pubblica; la seconda, che il nostro sindaco, continuando a restare in carica, in dispregio dell’assenza del consiglio comunale, oggi decaduto, tutti sappiamo il motivo, organo importantissimo per una corretta e democratica rappresentanza popolare, oltre che di controllo dell’ attività amministrativa, amministra la città come se l’istituzione che oggi rappresenta sia squisitamente personale».