ARTICOLO AGGIORNATO. Il Gup del Tribunale di Barcellona Salvatore Pugliese ha rinviato a giudizio gli ultimi tre direttori generali della Ram che si sono succeduti fino al 2014, accusati dei reati di gettito pericoloso di cose e per disastro colposo, in relazione alle emissioni di gas, vapori e/o di fumo. La prima udienza del processo che gli ambientalisti ritengono “storico” (oltre 200 costitutuzione di parte civile) si terrà il 3 aprile. Il Gup nopn ha tenuto in considerazione la richiesta dei  Pubblici ministeri  quali avevano chiesto invece il non luogo a procedere. «Anche i malati di tumore finalmente avranno tutelata la propria dignità» ha commentato a caldo Peppe Marano del Cad Sociale, in prima fila nella battaglia ambientalista.

«Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Gup che ha raccolto le costituzioni di parte civili delle associazioni, dei comuni e dei singoli cittadini che da anni chiedono giustizia per vivere in un ambiente più pulito», aggiunge Peppe Maimone dell’Adasc.

L’inchiesta è nata dopo le denunce di numerose associazioni ambientaliste e di alcuni comuni per le emissioni dello stabilimento della Raffineria di Milazzo e per un’eccezionale diffusione, nei comuni limitrofi allo stabilimento, di patologie dell’apparato respiratorio fino all’anno 2014.

In particolare è stato contestato ai dirigenti Marco Saetti, Gaetano De Santis e Piero Maugeri (attualmente in carica) di “non avere adottato, agendo nella veste su indicata, la migliore tecnologia disponibile e le più evolute modalità di esercizio dell’attività produttiva della Raffineria di Milazzo Scpa atte a garantire la tutela della salubrità dell’ambiente e della salute ed incolumità della popolazione residente nelle zone limitrofe allo stabilimento medesimo”.

LA POSIZIONE DELLA RAFFINERIA. Secondo i legali della Raffineria di Milazzo «il rinvio a giudizio degli imputati è stato determinato esclusivamente dall’interpretazione data dal GIP, in base alla quale il Giudice , in quella sede, non deve pronunciarsi in ordine alla responsabilità o meno dell’ imputato, ma semplicemente esercitare un controllo formale sull’ imputazione.

Sorprende, tuttavia, la decisione alla luce dell’ intervento dei Pubblici Ministeri i quali hanno chiesto una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tutti gli imputati e per tutte le imputazioni, deducendo, sulla base della relazione tecnica del loro consulente che ha analizzato molteplici studi sanitari, sia l’ insussistenza dei fatti contestati sia l’ impossibilità di sostenere l’ accusa in dibattimento.

A questo punto non resta che attendere la decisione del Giudice del dibattimento che siamo sicuri accoglierà le nostre ragioni ed assolverà gli imputati; resta il rammarico per la mancata adozione di una sentenza di assoluzione in questa fase», concludono i legali.