E’ stato presentato a palazzo dell’Aquila il progetto “Artistica-mente” che coinvolgerà sino al mese di giugno 2014, 40 persone diversabili della provincia di Messina. All’incontro sono intervenuti il sindaco Carmelo Pino, i presidenti delle due cooperative che promuovono l’iniziativa, Francesco D’Amico della coop. “Obiettivo salute e lavoro” di Milazzo e Antonina Stillone della coop. “Insieme nel 2000” di Messina, entrambi soci del Consorzio Sol.Co, Rete di imprese sociali siciliane, il regista Fabio La Rosa e il presidente dell’Aipd di Milazzo-Messina, Vittorio Cannata.

Cicico D’Amico della coop Obiettivo salute e lavoro

Il sindaco Pino ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che oltre a favorire l’integrazione di questi soggetti avrà sicuramente come obiettivo il miglioramento delle loro condizioni psico-fisiche, attraverso il superamento della separazione dal mondo “normale” spesso incapace di permettere loro di sviluppare le proprie potenzialità”. D’Amico e Stillone hanno invece presentato nello specifico il progetto – sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – che – hanno detto – offre un percorso integrativo-educativo attraverso l’arte del teatro a 40 persone caratterizzato da diverse fasi progettuali per permettere di restituire al territorio un’esperienza modello di integrazione sociale e di pari opportunità. L’intervento sarà realizzato in tre percorsi laboratoriali, due pensati per la realizzazione di produzioni artistiche utili allo spettacolo finale previsto dal progetto ed uno strettamente teatrale. Il regista Fabio La Rosa ha infine spiegato che nelle attività artistico-decorative e scenografiche del laboratorio scenografico di Milazzo e del laboratorio artistico di Messina saranno veicolate tecniche di realizzazione del materiale necessario alle attività da palco per la realizzazione dello spettacolo finale “Io Spettacolo”; che alla fine del percorso previsto nel mese di giugno 2014, sarà realizzato nei due teatri cittadini di Messina e Milazzo. “Soggetti diversabili e normodotati (educatori, giovani volontari, esperti ed operatori) saranno impegnati a spingersi per vivere una relazione autentica alla “ pari”. Nel teatro il “gioco dei ruoli” permetterà di vivere momenti in cui le persone coinvolte, prenderanno coscienza delle proprie capacità relazionale, comunicative, solidali e di potenziamento della propria autosistema.