E’ stata presentata nei giorni scorsi dal consigliere Simone Magistri un’interrogazione al Sindaco di Milazzo ed al Presidente del Consiglio Comunale per conoscere gli esiti dell’incontro svoltosi lo scorso 17 maggio con il Manager dell’Asp Messina in merito al futuro dell’ospedale di Milazzo, specie alla luce della recente rimodulazione della rete ospedaliera varata dal Governo Regionale.

«Nonostante il decorso di oltre due mesi dallo svolgimento di quell’incontro e le richieste d’informazioni avanzate dal sottoscritto in più occasioni in aula consiliare, nessuna comunicazione è stata infatti fornita dai soggetti che vi hanno preso parte», contesta Magistri.

Nel frattempo, l’ASP Messina, con l’avallo del Governo Regionale, ha proceduto all’approvazione dell’atto aziendale, il quale, conferma tutte le criticità già segnalate in diverse occasioni dal Consiglio Comunale milazzese «e, non apporta – continua Magistri –  a dispetto di quanto promesso dalla deputazione regionale messinese a sostegno del Governo Crocetta, alcuna modifica migliorativa, specie per quanto attiene il DEA di I livello Milazzo-Barcellona, che risulta il più colpito dai recenti provvedimenti, con la soppressione di ben 58 posti letto (21 a Milazzo e 37 a Barcellona), a fronte degli 84 complessivi soppressi nei Presidi di competenza dell’Azienda Sanitaria».

Si paventa una riduzione di posti letto che grava dunque in misura ben superiore al 50% sui comprensori di Milazzo e Barcellona, e che, unitamente alla soppressione di alcune Unità, priva senz’altro l’intera fascia tirrenica della Provincia di servizi e prestazioni essenziali, costringendo di fatto l’utenza a rivolgersi alle strutture sul territorio messinese,  incluse le case di cura per le quali si riscontra invece un incremento di posti letto ed una rimodulazione degli stessi che, in taluni casi – come rilevato dallo stesso Comitato Consultivo dell’Asp Messina – sembra correlata alla soppressione o al declassamento di alcune unità operative, già attive presso le strutture pubbliche dell’ASP Messina.

«E’ il caso del depotenziamento dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia di Milazzo (sistemata in zona ad alto rischio ambientale e destinata a servire l’intera fascia tirrenica della provincia di Messina, con un bacino d’utenza superiore alle 300.000 unità) – cita Magistri –  il quale, sembrerebbe correlato alla contestuale istituzione di un’apposita unità di pneumologia, dotata di 10 posti letto presso una nota Casa di Cura messinese. Ma è anche il caso della soppressione dell’Unita Operativa Complessa di Urologia dell’ospedale. di Barcellona, che, oltre a porsi in palese contrasto con le previsioni del D.m. 70/2015, ed a privare l’intera fascia tirrenica della Provincia di un servizio essenziale, sembra correlata al contestuale incremento di posti letto (17) in tale specialità presso le Case di Cura allocate sul territorio comunale di Messina».

Magistri contesta «l’irragionevole declassamento – nonostante l’intensa attività chirurgica ed ambulatoriale, l’elevato numero di prestazioni dialitiche e la presenza di un Ambulatorio Trapianto con pazienti trapiantati di rene seguiti in follow up in collaborazione con tutti i centri trapianti non solo della Sicilia – dell’Unità di Nefrologia da unità operativa complessa ad unità operativa semplice, con contestuale eliminazione del servizio di emodialisi. Cosa quest’ultima che induce inevitabilmente a pensare ad un possibile incremento dei “Centri privati”».

Ed ancora, «la soppressione dell’Unità di Dermatologia fin qui operante con buoni risultati presso il Presidio di Barcellona ed il declassamento dell’Unità di Otorinolaringoiatria da unità operativa complessa ad unità operativa semplice, senza contare la mancata istituzione presso il Dea di I Livello di Milazzo-Barcellona, in contrasto con le previsioni del succitato DM n. 70/2015, dell’Unità di Oncologia Medica, alla quale va aggiunto il mancato potenziamento – a dispetto di quanto promesso dall’ASP – dell’ambulatorio oncologico, già attivo presso l’Ospedale di Milazzo».

Un quadro a tinte fosche – quello dipinto –  ulteriormente aggravato dalla previsione della soppressione dell’unica ambulanza medicalizzata operante sul territorio comunale di Milazzo, nonché di diversi PTE operanti sul territorio provinciale, a cominciare da quello di Torregrotta. Ciò che rischia di determinare, anche in considerazione della prevista chiusura del Pronto Soccorso di Barcellona, «un ulteriore ed inaccettabile intasamento del Pronto Soccorso milazzese, già oggi in ambasce a causa della cronica carenza di personale medico e paramedico», conclude Magistri.