ISTITUTO LEONARDO DA VINCI. Lo sport è di tutti ed è alla base di una società sana e competitiva, ma lo sport ha bisogno di strutture nelle quali essere praticato. I componenti del Movimento Sportivi Milazzesi non hanno dubbi. Ed ecco perché ormai da anni lottano per “tutelare” lo sport nella città del Capo. Ecco l’intervista al presidente Gianluca Venuti e a Cristina Faranda.

“Che cosa sta succedendo?” E’ questo lo striscione che compare al “Grotta Polifemo”. Perché gli spalti rimangono vuoti nonostante le ingenti somme stanziate per la pubblicità della squadra del Milazzo? A cosa è dovuta questa disaffezione? E cosa ancora si potrebbe fare ?

Gianluca Venuti. Non bisogna accettare il contentino finalizzato unicamente al proprio ritorno personale, ma avere a cuore il bene comune e, citando Sallustio, “pochi vogliono la libertà, la maggior parte vuole solo padroni giusti”.  Le porte dell’impianto “Grotta Polifemo” che si aprono solo alla società sportiva del Milazzo sono la chiave di lettura della disaffezione dei tifosi.  Quindi abbiamo analizzato insieme all’architetto Cristina Faranda cosa potrebbe fungere da collante tra coloro che hanno una passione sportiva che altrimenti rischierebbe di perdersi. Per anni i presidenti delle società sportive hanno accettato una politica individualistica che non teneva conto del fatto che lo sport è una macchina complessa che ha come fine il benessere della collettività. L’avere una struttura pubblica in affidamento può diventare un “nastro adesivo sulla bocca” di chi gestisce, impedendo le lecite rimostranze e rendendo le società passive e silenti. Non si può ignorare l’inadeguatezza delle strutture sportive pubbliche appannaggio di pochi, perché i sentimenti si costruiscono nodo a nodo con un filo rosso che lega poco alla volta le persone di una comunità che così si ritrova unita sotto il segno dello sport. E questo potrebbe non essere un’utopia. Questo potrebbe essere possibile se non vi fosse uno stop culturale da parte delle amministrazioni pubbliche che trascurano l’importanza dello sport, che magari non sarà il primo punto all’ordine del giorno nella scala delle priorità politiche e amministrative ma che potrebbe essere un punto fermo per molti. Per questo è giusto attenzionarlo, utilizzare politiche non dozzinali ma che accarezzino le coscienze da vicino. E’ proprio per questo che il movimento ha già organizzato una parata che ha visto partecipi tutte le società del milazzese. Nello sport contano tutti gli atleti, non solo i talenti, perché i “fuori classe” spiccano, ma sono “i più“ a tenere in piedi la squadra. “I meno importanti”, gli ultimi in panchina, quelli come l’ultimo punto all’ordine del giorno, sono proprio coloro che potrebbero segnare un punto utile alla vittoria dell’intera squadra. Ciò secondo una logica già attuata nei paesi più evoluti.

Immagino siate a conoscenza della raccolta firme per l’apertura del palazzetto G. Milone in via Val Verde, che non funziona pienamente da trent’anni, credete che davvero si stia finalmente muovendo qualcosa?

Gianluca Venuti. Più che il deficit ideologico è il quotidiano che lascia sconcertati. “Il palazzetto dello sport G.Milone”, dopo trent’anni, è solo ora, prossimo all’apertura dopo aver sovraccaricato per decenni le strutture minori, dopo essere stato inaugurato più volte in maniera fittizia. E’ stata una violenza morale, “mettere coccarde sul petto” come se si trattasse di un impegno mantenuto in modo puntuale. Non è stato tra l’altro possibile aprirlo perché inadeguato alle normative di legge.

Cosa pensa l’amministrazione comunale e i cittadini dell’operato del movimento? In quale direzione si è mosso il movimento in questi anni? Quali sono i valori che hanno fatto nascere e sostengono ad oggi questa idea?

Gianluca Venuti. Il Movimento mette a disposizione le proprie conoscenze, con amore per la trasparenza e con la speranza di salvaguardare i valori dello sport, per trasferirli alle generazioni del domani, senza mai aver paura dello scontro, quello sano e corretto che passa per l’apertura delle idee. Tuttavia l’impressione è proprio che le idee tardino ad arrivare, visto che in trent’anni non è mai stata proposta una progettualità, ed il “Movimento Sportivi Milazzesi” ha provato a fornire progettazioni corredate da business plan. Creando una rete di collaborazione tra le varie federazioni sportive. Rendendo protagonista la città di nuove opportunità, che con la collaborazione della fondazione Barone Lucifero ed il contributo del movimento, desidererebbero progettare nel perimetro territoriale, di Fonda Copagliara , confinante con il palazzetto dello sport e il liceo scientifico, un campo covalente realizzato per altro in collaborazione con la Fidal nazionale. Non è certamente utilizzabile per le gare mondiali ma si adatta ai canoni regionali. Inoltre i legami con la Fidal fondazione atletica leggera, hanno permesso che due anni fa si svolgesse una manifestazione per far vivere agli atleti un giorno da veri corridori, corredando la pista di tutta l’attrezzatura necessaria. L’evento ha attirato l’attenzione della Rai, della Gazzetta dello sport e di un ingente numero di persone dai territori limitrofi che hanno smosso anche l’economia cittadina. Così sotto gli occhi di tutti è stato messo in luce un altro lato della promozione sportiva e del benessere fisico.

Cristina Faranda “Un euro investito nello sport triplica il suo valore, traducendosi in risparmi per la sanità”. Inoltre si forgiano uomini e donne migliori che sanno andare oltre i propri limiti, che sono forti dello spirito di squadra, che non praticano l’individualismo, che sanno porsi nuove sfide senza mai sentirsi soli ma protagonisti. Questi sono i giovani che rendono meglio nello studio e che sono capaci di creare buoni rapporti sociali e culturali. Tuttavia è necessario che, per la concretizzazione dei risultati delle attività sportive, anche le scuole, come già valutato dal Miur, concedano ai giovanissimi flessibilità nelle consegne scolastiche tenendo conto del tempo che investono nell’attività sportiva.

ELISA SINDONI II 

Grafica e Comunicazione