L’Associazione conservazione tradizioni popolari e colturali Piana di Milazzo, la sezione di Milazzo di Italia Nostra e Legambiente del Tirreno, chiedono lumi sul finanziamento da 10 milioni di euro che il comune ha ottenuto all’interno del Pist 18 per realizzare una rete di monitoraggio ambientale e i cosiddetti Giardini di Federico nell’area Tribò (vicino ex Silvanetta Hotel).  Il Cga aveva accolto il ricorso del Comune di Milazzo contro la revoca, da parte della Regione Siciliana, del finanziamento per il “Sistema integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria in zona riconosciuta ad alto rischio di crisi ambientale”, ma da quel momento non si è mosso nulla.

Il progetto esecutivo, presentato dal Comune di Milazzo prevede una rete di monitoraggio dell’inquinamento, da mettere a disposizione di istituzioni pubbliche, e la realizzazione di un parco naturale nell’area Tribò (ceduta a tal fine dalla Raffineria di Milazzo, e un tempo facente parte dell’area destinata alla realizzazione dei Giardini di Federico), attraverso la piantumazione di alberature ad alta sintesi clorofilliana con piante autoctone e di pregio, nonché di un percorso museale e barriere protettive nei punti di criticità ambientale.

Le associazioni esprimono preoccupazione «per il silenzio seguito alla sentenza del Cga che dà ragione al Comune di Milazzo e pone le basi per consentire la realizzazione di un progetto di ambientalizzazione finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria in zona riconosciuta ad alto rischio ambientale ed atteso dalla popolazione da oltre un decennio, con la condivisione da parte delle diverse Amministrazioni comunali succedutesi, sin da quella presieduta da Nastasi che aveva in corso la stipula di un’apposita convenzione con l’Università di Palermo per l’istituzione in quell’aria, di circa 10 ha, di un Orto Botanico di livello europeo denominato “I Giardini di Federico”». In una nota chedono che il sindaco si attivi «per il ripristino del finanziamento e la chiusura dell’iter di approvazione progettuale, sollecitando l’impegno del Presidente della Regione, dell’Assessore regionale all’Ambiente e della deputazione regionale». «La nostra Città non si può permettere di perdere questa ulteriore opportunità, in un settore di notevole rilevanza come quello ambientale, ma anche sociale e culturale ed economica», concludono.