I recentissimi approdi della Costa Voyager nel nostro porto hanno trovato Milazzo, almeno per quel che riguarda il suo importante bene culturale, notevolmente impreparata ad accogliere i turisti, ai quali è stata preclusa ancora una volta la porzione più antica e indubbiamente più suggestiva del Castello. La visita, se così la si può chiamare, si è infatti miseramente fermata all’inestetica recinzione di cantiere che da ormai due anni fa brutta mostra di sé dirimpetto all’antico Duomo, all’interno del quale i turisti han trovato conforto soltanto nella buona volontà del personale comunale e di quello delle cooperative e nella minuscola offerta culturale rappresentata dalla mostra permanente di antichi oggetti di uso quotidiano curata dalla Società Milazzese di Storia Patria (priva però di presentazione e didascalie nelle più diffuse lingue straniere) e da un volantino redatto in lingua francese che illustrava sinteticamente soltanto la modesta area visitabile (entrata e Duomo antico).

 

Sinceramente, considerando l’imminente inizio della stagione estiva e l’afflusso dei crocieristi già in corso, non si comprende perché l’Amministrazione comunale si ostini a precludere ai visitatori il resto della città murata. Non crediamo che le pastoie burocratiche e le difficoltà riscontrate nel collaudare il Mastio ed il bastione delle Isole bastino da sole a giustificare il divieto di accesso alla porzione più bella della cittadella fortificata. Recentemente sono state diffuse a mezzo stampa notizie, relative alla futura destinazione che si vorrebbe dare alla stessa cittadella fortificata, che stridono fortemente con la triste realtà in cui versano le casse comunali sempre più vicine al dissesto. Non sarebbe allora il caso di restare coi piedi per terra, affrontando la delicata problematica della fruizione del Castello con progetti ben più modesti e fattibili? Per esempio consentendo ai visitatori la visita parziale del maniero con guida al seguito lungo la stradella che dal Duomo antico conduce sino all’ingresso del Mastio, evitando l’accesso ai locali ancora sprovvisti di collaudo? Così facendo i turisti potrebbero ammirare – senza entrare all’interno dei diversi fabbricati e rimanendo dunque sempre all’aperto – l’area archeologica posta in prossimità del bastione delle Isole, i panorami mozzafiato del Tono e del Capo visibili accanto al Monastero delle Benedettine e soprattutto potrebbero vedere da vicino la cinta e la porta aragonese ed ancora avere un assaggio della corte del Mastio, all’ingresso del quale una serie di transenne impedirebbe l’accesso alle zone in cui ancora mancano i collaudi. Si tratterebbe certamente di ben poca cosa, ma almeno, dopo tutti i milioni di euro spesi, si consentirebbe ai turisti di ammirare qualcosa in più del solo Duomo antico, evitando peraltro stupide discriminazioni come quella registratasi in occasione del primo arrivo della Voyager, quando un esperto del sindaco – come candidamente riferito da un’associazione cittadina in un comunicato stampa – aveva «guidato una delegazione composta dallo staff della nave, della compagnia crocieristica Taaj e dalla Tour manager attraverso tutta la Cittadella fortificata».

MASSIMO TRICAMO