Progetto Ciao Mare, esperti a confronto per parlare di “Aree protette e zone antropizzate“ 18 Ottobre 2025 Cronaca Si è svolto a Milazzo il convegno dedicato al progetto Ciao Mare. L’incontro che si è svolto a palazzo d’Amico organizzatrice e moderatrice dell’evento Ivana Bonaccorsi, docente di chimica degli alimenti e responsabile dell’unità di ricerca dell’Università di Messina ha avuto come tema l’antropizzazione e il ruolo dell’Area Marina Protetta come vero e proprio polmone di ristoro e di recupero degli equilibri ambientali. Hanno preso parte con i loro saluti istituzionali il sindaco Pippo Midili, tra i primissimi sostenitori della Area Marina Protetta Capo Milazzo e l’onorevole Pino Galluzzo, che ha declinato il suo intervento verso una maggiore attenzione di tutti verso il rispetto dell’ambiente indicando il concetto che la salute dell’ambiente è il presupposto per la salute di tutti noi. Ad aprire i lavori è stato il ministro Nello Musumeci con un videomessaggio, in cui ha sottolineato l’importanza delle tematiche ambientali marine come elementi essenziali non solo per la vita delle isole, ma anche per affrontare i rischi legati ai cambiamenti climatici e alla sicurezza alimentare. Il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, ha poi ribadito la necessità di adottare le giuste attenzioni al territorio anche grazie alla collaborazione dell’Area Marina Protetta (AMP), che da anni lavora per il miglioramento dell’ambiente marittimo locale. Pino Galluzzo, deputato assemblea regionale siciliana commissione salute, ha invitato i cittadini a prestare maggiore attenzione al territorio, auspicando una collaborazione più stretta con le pubbliche amministrazioni.Luigi Mondello, presidente eletto della Società Chimica Italiana, ha presentato le potenzialità della chimica applicata allo studio marino, evidenziando come anche l’intelligenza artificiale possa potenziare le capacità cognitive dei ricercatori stessi. “I cefalopodi,” ha spiegato, “sono ottimi bioindicatori della salute del mare e rappresentano anche una risorsa alimentare importante”. A seguire Paola Dugo, prorettrice alla ricerca dell’Università di Messina, ha sottolineato l’importanza della divulgazione scientifica, affermando che l’ateneo deve essere in grado di comunicare i risultati delle proprie ricerche al territorio in modo da renderli accessibili a tutti. A chiudere il primo blocco è Pietro Battaglia, responsabile principale di un’Unità Operativa del progetto, ha illustrato nel dettaglio il Progetto CIAO MARE, che vede il territorio milazzese come scenario principale per valutare lo stato ambientale attraverso il confronto con l’Area Marina Protetta. Gli obiettivi principali sono tre: rivalutare lo stato di inquinamento attraverso l’uso di risorse ittiche; evidenziare eventuali cambiamenti fisiologici dovuti all’ingestione di composti inquinanti; valutare il potenziale effetto dell’ingestione di microplastiche e del bioaccumulo di sostanze chimiche sulla qualità dei tessuti destinati al consumo umano.La ricerca, condotta dall’Università di Messina, dall’Università di Reggio Calabria e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, si concentra sulla valorizzazione dei cefalopodi come bioindicatori. Si tratta di uno studio pionieristico per comprendere l’adattamento degli animali marini agli impatti antropici, che fornisce un modello in grado di incidere sulle strategie internazionali e nazionali di monitoraggio dell’ambiente marino. Ad aprire il secondo blocco Nunzia Spanò, direttrice del Dipartimento di Scienze Chimiche, Biologiche, Farmaceutiche e Ambientali dell’Università di Messina, che ha illustrato gli effetti dell’inquinamento nello Stretto di Messina, presentando il suo lavoro di tutela e restauro dell’ambiente marino in un’area caratterizzata da un’eccezionale biodiversità mediterranea.La vicepresidente della II Commissione Territorio e Ambiente del comune di Milazzo, Fabiana Bambaci, ha commentato poi l’importanza di privilegiare la salvaguardia dell’ambiente e delle spiagge rispetto a ulteriori fonti inquinanti, apprezzando il percorso intrapreso dall’AMP. Il presidente dell’Area Marina Protetta Giovanni Mangano, ha dunque spiegato come l’area protetta abbia finalmente ampliato le proprie attività su un territorio che non godeva di un’ottima reputazione quanto a rispetto dell’ambiente. L’idea dell’AMP, nata trent’anni fa e riportata in vita solo recentemente, punta a sensibilizzare la cittadinanza sulla tutela ambientale partendo dalle nuove generazioni. Teresa Romeo, del Sicily Marine Centre della Stazione Zoologica Anton Dohrn, ha sottolineato come l’AMP rappresenti un vantaggio non solo per la tutela dell’ambiente, ma anche per i pescatori. A conferma di questa visione è intervenuto Nino Accetta, presidente di FEDAGRI Pesca Sicilia, che ha elogiato il coinvolgimento dei pescatori come punto di forza dell’AMP.La ricerca è stata quindi illustrata nel dettaglio dai membri della Stazione Zoologica Anton Dohrn.Infine, Paola Donato e Cristian Reale hanno evidenziato l’importanza della partecipazione degli studenti al progetto formativo, dimostrando come la ricerca scientifica possa integrarsi efficacemente con l’educazione ambientale delle nuove generazioni. Al convegno hanno preso parte, in maniera spontanea, degli studenti e dei docenti dell’istituto Majorana di Milazzo. Articolo di MARTINA FOTI Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.742 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT