Ieri il rito di intronizzazione in piazza San Pietro. E a Milazzo l’associazione Storia Patria presieduta da Massimo Tricamo trova nuovi dettagli su Giovanni Riggitano, il presunto nonno milazzese di Papa Leone XIV qui raffigurato – vedi foto – in un ritratto del 1910, emergono dalle ulteriori ricerche d’archivio e bibliografiche della Società Milazzese di Storia Patria.

«In primo luogo – scrive Tricamo – dalla consultazione dei giornali custoditi nell’emeroteca del Museo Etnoantropologico e Naturalistico “Domenico Ryolo”, spunta una lettera indirizzata alla redazione del settimanale “L’Intransigente di Milazzo” e scritta dallo stesso Giovanni Riggitano appena due mesi dopo il suo arrivo negli Stati Uniti d’America. Dalla lettura della lunga missiva, scritta a Newark il 6 agosto 1903 ed apparsa sul giornale nel numero 32 del successivo 30 agosto, emerge in tutta evidenza la brillante formazione del giovane ventisettenne milazzese, che in passato aveva verisimilmente collaborato col periodico cittadino. Le sue amarezze per un processo unitario rimasto a suo parere incompiuto lo inducono a raccontare pubblicamente l’episodio della perdita di un posto di lavoro cui aspirava, strappatogli da una raccomandazione politica che avrebbe finito per favorire un altro soggetto. Uno spiacevole episodio che favorì inevitabilmente la sua emigrazione verso gli Stati Uniti, dove giunse, a bordo della S.S. Perugia, il 5 giugno 1903.

Giovanni arrivò al porto di New York assieme alla sorella Vittoria (Milazzo 1870 – Quincy 1949), sposatasi a Milazzo appena un mese prima col pizzicagnolo cinquantenne Vincenzo Cento. A bordo della Perugia figura anche quest’ultimo, deceduto negli USA nel 1929 e nato dal matrimonio tra Saverio e Maria Cento.

Al suo arrivo negli USA Giovanni raggiunse il cognato Vincenzo Chillemi (ca.1871-1936), coniugato con sua sorella Rosa e residente a Newark, non lontano da New York. Il Chillemi era un barbiere. A Newark s’era stabilito assieme a cinque suoi fratelli. Successivamente si sarebbe trasferito a Quincy, nell’Illinois, seguito dallo stesso Giovanni Riggitano, ma non dai cinque fratelli, i quali continuarono a vivere a Newark.

Di lì a poco sarebbe morto Papa Leone XIII, commemorato a Milazzo martedì 28 luglio 1903 con una solenne celebrazione tenuta nella chiesa di S. Giacomo, che allora era la matrice cittadina. Uno strano scherzo del destino avrebbe legato il successivo Pontefice che avrebbe assunto quello stesso nome proprio alla famiglia Riggitano.

Ad integrazione di quanto sin qui scritto, si fa presente che anche Maria Alioto, la presunta bisnonna del nuovo Papa, venne seppellita a Milazzo nella cappella del Progresso. Morì nell’aprile 1911 a 76 anni, ma – analogamente a quanto accaduto al marito – anche la sua salma è stata estumulata. I resti di Santi Riggitano e della moglie Maria Alioto riposano oggi nei loculi-ossario della stessa cappella, accanto alla tomba del francese Mario Laurent, uno dei Mille di Garibaldi.

Tra i discendenti maschili di Santi Riggitano, oltre ai fratelli Louis e Robert Prevost da Chicago, potrebbero esserci anche quelli di un ramo tutto italiano. Un fratello di Giovanni Riggitano, Antonino, viveva infatti a Roma nel 1949. Ma di lui al momento non si sa altro».