Truffe Milazzo, casi in crescita. Capitano Del Basso: «i militari non chiedono soldi. Denunciate» 7 Maggio 2025 Cronaca Un fenomeno in crescita negli ultimi tre anni quello delle truffe ai danni degli anziani o delle persone fragili. Nel 2024 a Milazzo sono stati circa una ventina i casi passati sotto le mani dei Carabinieri mamertini, tra quelle tentate e quelle consumate. Un numerico che rispecchia la quantità di casi raccolti nel primo quadrimestre del 2025. Tutte messe in atto più o meno negli stessi orari: o tarda mattinata o primo pomeriggio. A svelare i dati nel corso di un incontro al teatro Trifiletti di Milazzo, è il capitano Alberto del Basso che dallo scorso settembre guida la Compagnia dei Carabinieri di Milazzo. Il comandante ha, infatti, incontrato i cittadini per parlare proprio di queste truffe ”per scoprire ed evitare”. Iniziativa, la prima di molte altre già programmate a lungo termine, che ha l’obiettivo ben preciso di prevenire un fenomeno che comincia ad essere sempre più preoccupante. A Milazzo, infatti, non va sottovalutato il numero di persone anziane ingannate con la telefonata del presunto incidente di un parente. «Alcuni studi hanno messo in correlazione – spiega Alberto del Basso – che l’aumento di queste truffe è collegato al periodo post Covid. Sono sempre esistite ma dopo la pandemia i casi sono notevolmente aumentati, probabilmente perché molte persone anziane sono rimaste sole e quindi più fragili dal punto di vista emotivo» «Durante il nostro lavoro – continua il capitano – che non è soltanto investigativo ma anche e soprattutto preventivo abbiamo notato che ad essere protagonisti sono i centri più piccoli della nostra Regione. Una delle motivazioni potrebbe essere che nelle grandi città i controlli delle forze dell’ordine sono più imponenti e la fuga potrebbe risultare complicata. Riuscire ad individuare i truffatori non è sempre così facile. Relativamente ai delitti scoperti sembra rilevare una forte incidenza di soggetti provenienti dalle aree più disagiate di Campania e zona etnea che prima di mettere in atto la truffa studiano tutto nei minimi dettagli. Per noi trovarli è un mix di fortuna e bravura. Per questo chiediamo sempre di denunciare anche se si tratta di tentativi non andati a buon fine. Le modalità e la tipologia ci aiutano sempre a stabilire le dinamiche» Un esempio? «Negli anni – svela Del Basso – studiare i casi ci ha aiutato a capire che la fuga dei truffatori è sempre verso aree che non sono più di competenza delle caserme dove è stato compiuto il fatto. Da ciò fondamentale è risultato l’immediato e stretto coordinamento investigativo da parte delle diverse compagini dell’Arma insistenti in prossimità del territorio colpito». In questo modo sta diventando sempre più difficile scappare senza essere individuati. Non va dimenticato che in Sicilia, e in modo particolare nei piccoli comuni, c’è ancora l’abitudine di tenere in casa grosse somme di denaro. Quindi più facile compiere le truffe. I tentativi che in una sola giornata vengono messi in atto dai truffatori sono oltre dieci, fatti in maniera studiata o casuale. Si va avanti fino a quando non si trova una persona che cade nel tranello. Anche perché si punta quasi sempre sugli affetti, creando ad arte un rapporto empatico con la vittima fatto di persuasione e manipolazione. Spesso approfittando anche di un attimo di distrazione o di disattenzione. Nel corso dell’incontro che si è svolto al teatro milazzese il comandate Del Basso ha spiegato la tecnica del “finto incidente stradale da parte di un familiare”. La truffa della chiamata agli anziani in cui si dice che il figlio ha avuto un incidente è un tipo di frode telefonica che sfrutta l’emotività delle persone, in particolare degli anziani, per estorcere denaro. Ecco come funziona tipicamente questa truffa: Chiamata telefonica: Il truffatore chiama l’anziano. Scenario di emergenza: Il truffatore afferma che il figlio o un altro parente stretto ha avuto un grave incidente o è coinvolto in una situazione urgente che richiede immediato aiuto finanziario. Richiesta di denaro: Il truffatore richiede denaro per coprire le spese mediche, il pagamento di una cauzione, o altre spese urgenti legate all’incidente. Spesso si presenta come un militare. «Ecco – interviene con insistenza il comandante della Compagnia di Milazzo – le forze dell’ordine non chiedono mai somme di denaro. E’ il primo motivo per cui diffidare». All’incontro milazzese sono state ascoltate diverse testimonianze e soprattutto portati diversi esempi. «Informare la cittadinanza – insiste Del Basso – è una delle armi più potenti che abbiamo. Ma non solo le persone anziane ma anche i figli in modo che possano trasferire ai genitori tutte le informazioni utili per proteggersi». «L’Arma dei Carabinieri – conclude il capitano – sta portando avanti queste iniziative proprio per sviluppare un’informazione a tappeto. E’ un fenomeno che si può combattere solo con la prevenzione e la denuncia. Bisogna denunciare senza imbarazzo o vergogna il tentativo di raggiro o il raggiro stesso». «Questi incontri sono fondamentali – ha aggiunto il sindaco Pippo Midili – anche perché ormai, come riferiscono le cronache, ci si inventa di tutto per cercare di guadagnare il modo illecito sfruttando la fragilità di chi a volte vede proprio nel truffatore la persona amica. Non bisogna avere paura di denunciare, anche perché la denuncia aiuta anche altre persone. Come istituzione siamo ben lieti di supportare queste iniziative ma anche a svolgere attività di prevenzione attraverso i nostri assistenti sociali che operano sul territorio monitorando situazioni particolari dove situazioni di debolezza possano favorire le azioni criminose di questi personaggi. L’invito è comunque sempre quello di rivolgersi ai Carabinieri, sempre a disposizione della collettività». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 1.735 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT