L’appuntamento elettorale del 27 aprile per eleggere i 14 rappresentanti del consiglio metropolitano di Messina, è stato caratterizzato dalla possibilità di esprimere la propria preferenza solo ai consiglieri comunali ed ai sindaci eletti nei 108 comuni della provincia Messina. Nonostante i ripetuti tentativi da parte del Governo Schifani nel riportare al voto i cittadini per eleggere i rappresentanti politici delle ex provincie, i franchi tiratori all’assemblea regionale siciliani (i sospetti palermitani vertono su molti deputati dell’area di Fratelli d’Italia) hanno bocciato i tentativi del Governo, portando quindi al voto solo coloro i quali ricoprono all’interno del proprio comune una carica elettiva.

Gli stessi, in questa tornata a seconda del comune di riferimento e quindi il suo numero di abitanti, avevano coefficienti e quindi un peso specifico differenti. Si passava infatti dai 1060 del comune di Messina ai 21 dei comuni più piccoli, con un totale di sei fasce.

I risultati di questa competizione hanno visto assegnare 4 seggi (Crisafulli, Bambara, Santoro e Zirilli) al movimento “Avanti con Basile” del loro leader Cateno De Luca, leggermente al di sotto delle aspettative visto che si partiva da una importante base come 13 consiglieri comunali di Messina più il sindaco.

Tre seggi invece sono stati assegnati alla Lega (Ferraù, Pinuccio Calabrò, Russo), frutto sempre di una presenza rilevante all’interno del comune di Messina (6 consiglieri). Forza Italia (Pietrafitta e Milio) e Fratelli d’Italia (Perdichizzi e Gioveni) si sono attestati a due seggi ciascuno, così come il PD (Felice Calabro’ e Santisi) che tuttavia, pur beneficiando anche del supporto degli amministratori locali del M5S, ha costituito una sicuramente una sorpresa. L’ultimo seggio disponibile, aggiudicato grazie al maggior numeri di scarti, è stato assegnato alla lista “Grande Sicilia” in cui è stata eletta Ilenia Torre.

Dal punto di vista locale, il milazzese eletto è stato Pippo Crisafulli, consigliere comunale di opposizione e protagonista di diversi scontri con l’amministrazione Midili, abile a sfruttare la forza del movimento di Cateno De Luca e del supporto del deputato regionale Matteo Sciotto. Nelle sue preferenze è stato bravo a raccogliere 4 consiglieri fra Milazzo e Barcellona e 2 a Messina, risultando assente solo in una fascia di voti. Sarà curioso capire nello scacchiere messinese dove si collocherà Crisafulli, data la nota vicinanza di Cateno De Luca in ambito regionale al centrodestra, schieramento invece in totale contrapposizione a livello amministrativo.

Nino Italiano, invece, ha chiuso terzo all’interno di Forza Italia, risultando il primo dei non eletti e totalizzando quasi 3000 voti ponderati. Tuttavia per pochi voti la lista non è riuscita a far scattare il terzo seggio pur essendo lo stesso consigliere il più votato fra i terzi delle diverse liste, e sembrerebbe (seguendo sempre il metodo d’attribuzione d’Hondt) che per raggiungere lo scranno del consiglio metropolitano sarebbe potuto bastare qualche voto proveniente dal consiglio comunale di Milazzo stesso. Ha raccolto 4 voti all’interno dello stesso, ed è risultato presente in tutte le fasce di voto pur non avendo alcun deputato regionale territoriale di riferimento come sostenitore.
L’altro milazzese, Mario Sindoni ha totalizzato 2172 voti ponderati, giungendo anche lui terzo all’interno della lista di Fratelli D’Italia e risultando anche lui il primo dei non eletti. Un buon risultato, prendendo in considerazione il fatto che il deputato di riferimento di Sindoni, Pino Galluzzo, ha puntato principalmente sul consigliere comunale (poi eletto) di Barcellona, Perdichizzi.

Il consigliere milazzese ha comunque raccolto ben 8 preferenze dal consiglio comunale di Milazzo ed ed è risultato presente in altre due fasce di voto. Anche Sindoni sfortunato, in quanto sempre dalla città metropolitana di Messina giunge voce che sarebbe bastata anche per lui, qualche preferenza dal consiglio comunale di Milazzo per far scattare il seggio e riuscire a far parte dei 14.
Un dato globale è dato sicuramente dal fatto che, come sostenuto anche dall’opposizione di Midili e come sottolineato in un comunicato del movimento 5 stelle locale, nonostante Milazzo sia la terza città più popolata in provincia di Messina e sicuramente un bacino elettorale elettorale importante con a disposizione del Sindaco una maggioranza netta in consiglio, quest’ultima non sia riuscito ad esprimere alcun candidato locale, cosa che invece è riuscita a fare l’opposizione e la vicina città di Barcellona. Si conferma quindi la storica difficoltà milazzese nel fare eleggere un rappresentante locale nelle competizioni elettorali non cittadine.