Sono Tomàs Francisco Facello, medico argentino, ho 25 anni, attualmente vivo a Fiumefreddo Bruzio sto facendo la cittadinanza italiana e sto cercando lavoro come medico, ho esperienza in medicina del lavoro. Se cercano medici posso inviare loro il mio CV“.

Comincia così la storia di Tomàs a Milazzo. Con un semplice messaggio inviato all’imprenditore milazzese Marco De Pasquale. Aveva, dopo una ricerca mirata delle aziende siciliane attive nel settore della sorveglianza sanitaria, scoperto la Depagroup e si è proposto. In maniera sincera e diretta. Non ha esitato il medico argentino. Non ha temuto un rifiuto, e neanche il silenzio. Ha scritto. Con la determinazione di chi è pronto a rimettersi in gioco. E ha avuto la sua risposta. Un invito a cena da parte di Marco: «così ci presentiamo e conosci Milazzo».

La storia di Tomàs, che ha salutato l’Argentina sei mesi fa per lasciare un Paese dove vivere era diventato pericoloso, si intreccia con quella di Pilar. La sua fidanzata, medico anche lei. Entrambi adesso lavorano nella stessa azienda milazzese che si occupa di salute e benessere. «Sono – interviene Marco – giovani preparati e motivati». Camice bianco e sguardo fiero mettono in gioco tutta la loro professionalità per costruirsi un futuro migliore. E, a giudicare dai loro sorrisi, sembrano proprio esserci riusciti.

Nel giro di pochi mesi hanno già conquistato il cuore dei loro pazienti. E attirato l’attenzione dei milazzesi che stanno imparando a conoscerli.
Una passione innata per la medicina, quella di Tomàs. «Fin da piccolo – racconta – ho cominciato a fare tante domande sul corpo umano. Ero curioso». Figlio di un papà veterinario e di una mamma fisioterapista, ha studiato all’Università pubblica di Rosario. Dopo la laurea si è formato sul campo. Sei mesi nella multinazionale Paladini, come medico per la sorveglianza sanitaria dei dipendenti e poi il lavoro al Pronto Soccorso dell’ospedale più grande della città.

«In Argentina – continua – fare il medico non è facile. Ma impari tanto. Soprattutto a salvare vite. La stragrande maggioranza di persone che dovevo soccorrere ero feriti da arma da fuoco». «E poi – aggiunge – si guadagnava pochissimo nonostante il lavoro incessante».

Così Tomàs e Pilar Diaz Baclini, la sua compagna di vita, stesso percorso universitario, stesso lavoro, stesso sogno decidono di lasciare l’Argentina. Per inseguire il sogno di una carriera solida, in un contesto diverso. Ma insieme. «La mia famiglia – continua Tomàs – ha origini piemontesi. Per me è stato facile studiare l’italiano. E scegliere l’Italia». Prima tappa Cosenza, in Calabria.

Ma anche Cosenza, a Tomàs e Pilar, sta stretta. Così per loro ricomincia la ricerca di un nuovo lavoro. E di una città dove andare a vivere. Il destino li ha portati a Milazzo. Una città che, fin da subito, ha apprezzato il loro entusiasmo.
Pilar che adesso punta a proseguire i suoi studi in Cardiologia Clinica ha alle spalle quattro anni in un laboratorio di ricerca e al Pronto Soccorso di Villa Gobernador Gálvez – Hospital Anselmo Gamen. Per Tomàs, invece, adesso c’è da affrontare la specializzazione in Neurochirurgia.

«Mi ha colpito – interviene Marco – la loro storia, il loro coraggio, la semplicità con cui si sono proposti. Sono giovani ma hanno una competenza rara e un approccio umano straordinario»
«Milazzo è un posto bellissimo – precisa Pilar – ci troviamo benissimo. Sono tutti gentili e calorosi. A lavoro ci sentiamo in famiglia. Ed è importante perché la mia famiglia manca tanto. Ho una sorella gemella che per un periodo è stata qui con me. Ora è tornata in Argentina. Stare lontana da lei è una sofferenza, ma piano piano mi sto abituando».

Pilar incrocia lo sguardo di Tomàs. Sorridono. Eh sì, a crearsi una vita nuova ci sono proprio riusciti.