La campagna  #siamotuttincodicerosso torna a porre l’attenzione sulla condizione della rete sanitaria locale. Nella notte sono stati affissi manifesti davanti agli ospedali e per le vie di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo, con un messaggio provocatorio: «cambiano gli assessori e i direttori sanitari, ma il pronto soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto resta chiuso. Pensa a saluti, ma seriamente».


«Terminato il tempo delle passerelle, degli annunci e delle promesse di inizio mandato, occorre tornare a fare i conti con la realtà: l’Asp di Messina non è in grado di riaprire il pronto soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto – si legge in un comunicato stampa – E l’idea, più che discutibile, di riaprirlo per sole 12 ore al giorno, con i medici concessi dall’ospedale Papardo, era un flop annunciato. Non è più accettabile sentirsi dire dai politici locali e regionali  che non serve manifestare, perché la “politica” sta lavorando in silenzio per risolvere i problemi che attanagliano la sanità territoriale: un silenzio assordante e una situazione sostanzialmente invariata.

I problemi che viviamo oggi, ma che imperversano da anni, sono diretta responsabilità di chi ha governato e governa la sanità in Sicilia; di chi è complice di scelte politiche nazionali che dirottano ingenti quantità di risorse pubbliche nel settore della guerra e delle fabbriche di morte o ancora, per finanziare grandi opere infrastrutturali  inutili, a discapito delle politiche sociali e di messa in sicurezza del territorio.  

Di fronte all’incapacità dell’Asp e dello stesso governo regionale di rispondere ai bisogni delle comunità, la mobilitazione popolare resta l’unico strumento che abbiamo a disposizione per la riapertura del pronto soccorso di  Barcellona Pozzo di Gotto e la tutela della salute pubblica».