Carmelo Depasquale, 52 anni, milazzese, atleta amatore dal 1997 nel mondo degli sport di endurance, corona il sogno sportivo di tutti i podisti: correre e portare a termine la Maratona di New York. Carmelo, che vive attualmente alle porte di Milano dove lavora per una multinazionale della microelettronica, è nato a Milazzo.

«Le strade del Capo – dice – sono perfette per gli allenamenti, conosco ogni metro di quei meravigliosi sentieri che ancora oggi percorro durante i periodi di ferie che immancabilmente trascorro nella mia città». La Maratona di New York, giunta alla cinquantatreesima edizione, è un traguardo molto ambizioso e anche per questo tra i più ambiti da chi corre. Si parte dal ponte di Verrazzano per attraversare tutti i quartieri della Grande Mela fino a tagliare il leggendario traguardo di Central Park. Si corre sempre la prima domenica di Novembre (quest’anno il 3) ed è una gara che attira partecipanti da tutto il mondo con più di 50mila atleti al via.

«Sognavo questa gara – racconta – sin da quando ho iniziato a correre. Preparare una maratona comporta tanto allenamento sia tecnico che mentale. E poi spostarsi così lontano implica anche altri tipi di difficoltà. Finalmente quest’anno ci sono riuscito ed è stato meraviglioso»

La maratona è una gara di corsa di ben 42Km (e 195 metri) che affonda le proprie origini nell’antica Grecia ed e’ considerata da tutti gli sportivi come le “regina” delle specialita’ dell’atletica leggera. Anche per questo motivo, ogni 4 anni, la maratona e’ l’ultimo evento che chiude il programma a 5 cerchi prima dello spegnimento della fiamma olimpica.

«Avevo corso già – continua – diverse maratone sia in Italia che all’estero e partecipato anche a tanti triathlon. Per l’appuntamento di New York ho deciso di portare in giro per le strade americane il simbolo della Sicilia (la Trinacria) e quello di Milazzo (lo Scarabeo) su una maglietta dedicata alla mia terra e ideata da me stesso per l’occasione»

Carmelo ha raggiunto New York con la sua famiglia e un gruppo di amici che hanno condiviso con lui i giorni precedenti e successivi alla gara condividendone le gioie, la tensione, le preoccupazioni e i momenti finali dove la felicita’ di tagliare il traguardo con la medaglia al collo supera di gran lunga sia la fatica che il dolore alle gambe.

«Ogni maratona regala emozioni incredibili, ma quella di New York è veramente speciale. Averla portata a termine nonostante le difficolta’ per un allenamento quest’anno complicato da qualche vicissitudine, aumenta la soddisfazione”. Carmelo adesso mette in archivio questa meravigliosa esperienza newyorkese puntando già alla prossima. “Nel vero spirito dei runner amatori – conclude – più del risultato cronometrico finale, quello che veramente conta in queste gare e’ tagliare il traguardo col sorriso godendosi tutte le gioie che si provano e che restano scolpite dentro per sempre».