Arriva l’ultimo album della Taberna Mylaensis, capolavoro della tradizione popolare siciliana. Si chiama “U tempu passa” e verrà presentato sabato 10 giugno, alle 18.30 al Chiostro di San Papino a Milazzo. Un evento organizzato dall’Associazione “Arte Sicilia” con il patrocinio del Comune di Milazzo e la parrocchia mamertina che non vuole essere soltanto una presentazione ma un momento d’incontro per poter parlare di musica. A confrontarsi con il pubblico saranno Luciano Maio, Antonio Vasta, Antonio Putzu e in collegamento dall’Olanda Francesco Bongiorno.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Pippo Midili e dell’assessore alla cultura Lucia Scolaro i musicisti si esibiranno regalando momenti di musica suggestivi «E’ importante mantenere viva la tradizione a tutti i livelli. La Taberna Mylaensis, attraverso il nuovo album di Luciano Maio – dice l’assessore Scolaro – si inserisce pianamente nel recupero di un patrimonio culturale che, diversamente, andrebbe perso e per tale ragione, al di là della fama che indubbiamente precede questo storico gruppo folk, distintosi a livello nazionale e internazionale, sento il bisogno di ringraziare tutti loro per l’immenso e pregevole lavoro»

U tempu passa è un viaggio tra le rotte mediterranee della memoria, dei suoni, delle parole antiche, sigillate dai secoli di storia di una terra “polifonica”. Un viaggio che si concede circumnavigazioni dai punti cardini, quelli delle radici popolari siciliane, sino alle suggestioni arabo-normanne, passando attraverso frame autobiografici, la voce più intima del cantautore. C’è qui tutta la cifra stilistica di Luciano Maio che sceglie un “sound” puro: guida come un capitano impavido e coraggioso la sua nave di musica, sogni, tradizioni, amori, accompagnato da un nocchiere fidatissimo, Antonio Putzu, i cui fiati, in una fusione a dir poco emozionante nella sua estetica musicale, sono il fil rouge del cd. Tanti i brani proposti, in alcuni dei quali, sono stati utilizzati i friscaletti del Museo di musica popolare di Gesso. Ma una menzione particolare merita Comu Cantava: il tema del perder la voce come chi perde la donna amata, viene introdotto dalla fisarmonica quasi in un commiato di dolore per poi sorprenderci nei ritmi mediterranei svelati dal clarinetto arabeggiante e dal corno tunisino.

Nell’arco del pomeriggio sono previsti gli interventi di Bernard Kleikamp, produttore discografico Pan Records Ed Etnomusicologo. Mario Sarica, musicologo e direttore del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani.di Gesso (Me) L’introduzione del Cd è stata curata da Anna Ricciardi.