Italia Nostra propone il ripristino del “Giardino Storico” di Villa Vaccarino con la ripiantumazione della gran parte delle specie arboree originarie, il recupero della vasca e della fontana e I’ apertura alla pubblica fruizione quale Parco Verde Urbano. Oltre a trasferire la biblioteca comunale all’interno del villino.

Il sodalizio propone che si proceda a un protocollo d’intesa tra Comune, Orto Botanico di Messina e Volontariato per progettare e avviare il restauro, e si dichiara sin d’ora disponibile a collaborare.

«La riqualificazione, architettonica e botanica, del bene – si legge in una nota diramata dopo un recente convegno su Villa Vaccarino tenuto sull’argomento – potrebbe essere il primo passo di una nuova visione del verde pubblico di cui Milazzo ha da troppo tempo un inascoltato bisogno. La nostra Città, noi tutti, abbiamo l’obbligo morale di non lasciare mai più questo luogo all’abbandono o, peggio, a programmazioni estemporanee che non rendono merito alla bellezza urbana in esso nascosta».

La Villa e il Giardino sono stati definiti “un’oasi d’arte, di bellezza e di verde” in un’ area che, pur facendo parte di fatto del Centro Storico, nel corso degli anni ha perso molti importanti edifici storici per effetto di una disordinata urbanizzazione. «Villa Vaccarino, insieme al Villino Greco e al Teatro Trifiletti – continua la nota – appartiene a quanto rimane dell’architettura di fine ‘800 – inizi ‘900, tra lo stile Liberty e l’Eclettico , che caratterizzava la vecchia via Alifia (oggi Cristoforo Colombo) e Piazza Roma».

Secondo Italia Nostra la vocazione naturale di Giardino e Villa è la destinazione culturale «perché sono di per sé una realtà museale: la Villa con la sua architettura , i suoi affreschi, i suoi decori; il Giardino con le essenze mediterranee ed esotiche.

«La Villa è strutturalmente adatta ad ospitare conferenze, dibattiti, proiezioni, mostre. Perché il giardino, fortemente collegato alla Villa, può diventare un luogo nel quale sia possibile svolgere attività , ma anche trascorrere momenti di tempo libero e relax. In questo senso, una scelta qualificante sarebbe trasferire la Biblioteca Comunale all’interno della Villa , puntando sulla multimedialità con sale lettura , proiezioni, mostre temporanee, strumenti di narrazione del Patrimonio storico, culturale e sociale della Città, aule di studio per studenti e ricercatori. Proponiamo di trasferirvi Fondo Moderno e Fondo Antico rendendo consultabili, appena finito il restauro, le Cinquecentine e le Seicentine, contenitori della memoria cittadina». Il sodalizio ritiene che, invece, Palazzo D’Amico, attuale sede della Biblioteca, potrebbe, seguire anch’esso la propria vocazione, oltre che di sito di rappresentanza , di pinacoteca e museo di Città evitando così di creare doppioni.