Tremila accessi nel mese di luglio e altrettanti nel mese di agosto. Al pronto soccorso di Milazzo è una vera emergenza. Come ogni estate gli accessi aumentano a dismisura e i disservizi sono all’ordine del giorno. Numerose le denunce giunte ad Oggi Milazzo, come quella della mamma di un diciassettenne con un trauma al ginocchio frutto di un infortunio sul lavoro che ieri, lunedì 22 agosto, ha atteso 9 ore nella sala d’aspetto senza essere visitato.

IL CASO. Stamattina è stato riaccompagnato dal padre ma dopo diverse ore di snervante attesa ha deciso di ritornare a casa. Bastava che di fronte al ginocchio gonfio e dolorante venisse inviato immediatamente a fare una lastra e poi in Ortopedia in modo da snellire la lista di attesa del pronto soccorso. Intanto, senza il referto, non ha potuto attivare la pratica di infortunio tramite l’Inail. Secondo i dati dell’Asp nelle ultime 24 ore si è arrivati ad avere anche una trentina di pazienti in attesa di essere visitati dai due medici in servizio impegnati – nel frattempo – a curare tra i sei e gli otto utenti. Alla fine molti dei quali sono stati dirottati nei reparti specialistici, cosa che avrebbe potuto essere fatto molte ore prima.

A MILAZZO 3000 PRESTAZIONI, A BARCELLONA UNA SESSANTINA. Proprio il personale medico e infermieristico sono le prime vittime. Se prima si dovevano accollare solo il bacino del comprensorio di Milazzo, da tempo c’è pure quello di Barcellona visto che il Cutroni Zodda è ritornato ad essere un ospedale covid e l’accesso è riservato solo ai positivi. Risultato? A Milazzo gli 11 medici e la trentina di infermieri si devono accollarsi un potenziale di oltre 100 mila utenti a cui si aggiunge il flusso turistico estivo. Tanto per avere una idea, nel mese di agosto a Barcellona si sarebbero contati appena una sessantina di accessi contro i circa 3000 di Milazzo. Dall’inizio dell’anno a Barcellona sono passati dal Pronto soccorso circa 1500 pazienti contro i 20 mila di Milazzo. Il personale medico di Barcellona rimane, però, al suo posto e i vertici dell’Asp di Messina non hanno disposto il trasferimento temporaneo nella città del Capo dove si registra una carenza di organico di 7 unità rispetto alla pianta organica.

LA DIFFIDA. I vertici dell’Asp peloritani sono stati diffidati dalla segreteria provinciale della Cisl che ha chiesto di adottare entro 5 giorni i provvedimenti necessari a porre fine ai rischi di malessere psico-fisico di un personale “stremato”. Fino ad oggi nessun provvedimento. Ad occuparsi del problema del Fogliani anche il consiglio comunale di Milazzo. I consiglieri Lorenzo Italiano, Antonio Amato e Pippo Crisafulli hanno  occupato simbolicamente l’aula per sollevare (invano) l’attenzione.

LA LETTERA DELLA MAMMA. La mamma del giovane che – ancora non è riuscito a farsi refertare – ha inviato una lettera al direttore sanitario. Oltre a lamentare «lo stato fatiscente della saletta d’attesa» scrive: «Chi lavora in condizioni così disagiate, avrà pur le proprie giuste motivazioni per essere nervoso, disattento, di corsa e sempre pronto a rimproverare chiunque gli faccia perdere del tempo, ma credo che la professione del medico o infermiere o qualsiasi addetto ad avere a che fare con pazienti o malati, debba prima di ogni cosa essere sentita come una missione, bisogna avere a cuore e capire la fragilità di chi spaventato per qualcosa di cui non conosce la gravità, cerca conforto ed un po’ di rassicurazione sul proprio stato di salute!»

 

 

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Verità
Verità
1 anno fa

Vi dò ragione sul fatto che l’ospedale di Milazzo non funziona bene, quindi boicottatelo ed andate presso l’ospedale di Patti,di barcellona o meglio presso gli ospedali di Messina.

vedute
vedute
1 anno fa

“Ad occuparsi del problema del Fogliani anche il consiglio comunale di Milazzo” ahhh allora tutto risolto….tempo 5 gg ed è tutto ok..ahahahahahahahahhaha ma andate a lavorare

laverità
laverità
1 anno fa

quando andate a votare pensando di far bene a voi stessi..nn capite che le conseguenze sono queste. Le grandi menti che guidano l’ASP dovrebbero capire dalla lettura dei numeri che qualcosa non va, serve potenziamento invece di dirottare le risorse su taormina o barcellona come vuoleil polituncolo

Francesco
Francesco
1 anno fa

Basterebbe chiudere l’ospedale di Barcellona e rinforzare quello di Milazzo

Giusto
Giusto
1 anno fa

L’ospedale di barcellona da quasi due anni sono stati in ermegenza covid. All’ inizio della pandemia nessuno veniva ad aiutare anzi si rifiutavano tutti infermieri e medicidi con 40 malati covid in reparto. I disagi l’ abbiamo avuto tutti. Sicuramente il covid e’ stato amministrato malissimo!

ciccio
ciccio
1 anno fa
Reply to  Giusto

il P.S. di barcellona ha avuto sempre numeri di accesso bassi..direi ridicoli (alle alte sfere dell’asp dovrebbero chiedersi perchè) forse perchè mettono i raccomandati dai politici locali ed è gente che nn sa far nulla? chiedo per un amico.