Sul cruscotto della sua moto, la sua Ducati Monster Nera, c’era una “paparella”. La sua inseparabile paperella di gomma gialla con il casco e gli occhiali da sole. Motociclista come lui. Eh sì, perché Antonio Leto delle due ruote era innamorato così come era innamorato della vita. Trentadue anni, due occhi chiari e un cespuglio di capelli rossi che teneva legati poco sopra la nuca, Antonio era un ragazzo pieno di energie, solare, sempre sorridente e instancabile. Criminal per gli amici della palestra o Elperro come amava farsi chiamare. Un instancabile atleta e lavoratore che per gli altri era disposto a fare qualsiasi cosa.

Antonio ha perso la vita oggi pomeriggio lungo la strada di Ponente. I suoi occhi chiari si sono chiusi dopo lo scontro con una Ford Fiesta all’altezza della via Ischia lasciando un vuoto incredibile tra chi lo conosceva. Amante insaziabile dello sport frequentava la Dream Fitness ormai da anni considerandola la sua seconda casa. Pantaloncini colorati, capelli raccolti frettolosamente e rigorosamente scalzo alternava le sue ore di allenamento tra il corso di Funzionale e di Fit Box.

Correva, correva sempre Antonio. Infaticabile lavoratore usciva dagli uffici del corriere Gls, dove lavorava, e si precipitava in sala. Si intrufolava ad allenamento già cominciato senza farsi notare. E poi dopo una battuta di scherzo, sorrisi dispensati a tutti, correva di nuovo. Per allenarsi con i suoi compagni di una squadra di calcetto di Santa Lucia. Ma ultimamente amava anche giocare a Padel spesso coinvolgendo i suoi amici.

«Era una persona preziosa – dice Davide Dramis senza trattenere la commozione – un ragazzo di buona compagnia, un grande lavoratore sempre disponibile. Di lui non dimenticherò mai il suo essere sempre di buonumore e di grande cuore». Criminal con Davide non solo ha sempre condiviso la sua passione per lo sport ma anche quella per i cocktail. Insieme la sera lavoravano fianco a fianco negli stessi locali come barman.

Antonio Leto con Davide Dramis

Quella di bartender, infatti, era una delle sue più preziose passioni. Ha passato buona parte di questi ultimi anni dietro i banconi dei locali più conosciuti della movida milazzese. «Mi piace troppo – diceva sempre nei suoi momenti di stanchezza – e non riesco a smettere». E anche lì, occhiolino per gli amici, sorriso e gentilezza per tutti, correva. Correva per essere impeccabile anche nell’accontentare i suoi clienti in fila.

Nella sua ultima storia pubblicata su instagram, poche ore prima della sua morte, era in un noto lido di Milazzo a ridere e scherzare. Probabilmente a trascorrere qualche ora di relax. «Oggi era in ferie – ha detto la mamma in lacrime sul luogo dell’incidente – Se avesse lavorato forse non sarebbe morto». Antonio proprio in questi giorni era alle prese con l’organizzazione di un viaggio per andare a vedere il concerto di Marracash. Non ha fatto in tempo. I suoi occhi chiari hanno smesso di brillare oggi. Poco dopo le 16. Davanti alla sua “paparella” di gomma gialla. Motociclista come lui.

Rossana Franzone