MESSINA. La rinascita e la ripartenza della medicina generale tra innovazione e ricambio generazionale, le criticità del servizio sanitario nazionale e regionale emerse durante la pandemia causata dal virus Sars-Cov2 saranno questi alcuni dei temi al centro dei lavori del 17° Congresso Regionale SIMG Sicilia, la Società Italiana di Medicina Generale che si svolgerà domani sabato 28 maggio dalle 9 alle 19 e domenica 29 dalle 9 alle 14 al Centro Congressi A.O.U del Policlinico “G Martino” di Messina. All’importante assise hanno assicurato la loro presenza il presidente nazionale della SIMG Claudio Cricelli, il Segretario della SIMG Luigi Spicola ed altri importanti rappresentanti della SIMG quali il presidente provinciale della sezione di Messina Santi Inferrera, il responsabile organizzativo per il Sud Umberto Alecci, il responsabile nazionale SIMG per i rapporti con il sindacato Luigi Galvano . il vice presidente della sezione SIMG di Riccardo Scoglio.

Sessanta saranno i relatori presenti che giungeranno  dalle più importanti realtà sanitarie nazionali e regionali. L’evento si svolgerà nella doppia modalità: in presenza e on line. Nel corso dei lavori sarà fatto il punto sugli investimenti previsti dal PNRR in tema di infrastrutture sanitarie con particolare riferimento alle Case di Comunità (Cdc) ed agli Ospedali di Comunità (Odc) che costituiranno la nuova intelaiatura delle cure territoriali. Qui opereranno le AFT dei medici di famiglia (l’aggregazione funzionale territoriale) che daranno ulteriore valore alla figura stessa del medico di famiglia, che diventa sempre più centrale all’interno del sistema sanitario nazionale e sempre più vicino al paziente. Il congresso prevede diverse sessioni dedicate ad importanti aree quali: metabolica, gastroenterologica, cardiologica, ecografica, uro-nefrologica, del dolore, del farmaco, dell’ ipoacusia, della medicina di genere, infettivologica e neurologica. Sabato 28 maggio alle 17,30 è prevista la lettura magistrale del prof. Achille Patrizio Caputi, professore emerito di Farmacologia dell’Università degli Studi di Messina dal titolo “1971 – 2021: Cinquanta anni di progressi in campo Farmacologico e Terapeutico” . Il professore Caputi, che sarà presentato dal Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea, traccerà un excursus storico del progresso scientifico nel campo della farmacologia spaziando dai farmaci di sintesi a quelli biotecnologici, dagli anticorpi monoclonali alla terapia genica. In questo excursus il docente dimostrerà che ogni scoperta è il frutto della ricerca protratta per anni da parte di molti ricercatori e che, nonostante ciò, le scoperte più importanti sono state in gran parte casuali. In questi 50 anni, in particolare grazie ai farmaci, la storia naturale di molte malattie è cambiata. Ciò ha permesso di modificare la morbilità, prolungare la vita o addirittura garantire, come nel caso di alcune malattie genetiche, la vita dei pazienti. Un insegnamento ippocratico ha guidato la vita del professore: “Esistono sono due cose la scienza e l’opinione, la prima genera conoscenza e la seconda ignoranza”. Nel laboratorio di ricerca, con umiltà si è cercato di generare conoscenza e sempre con umiltà si è cercato di portare queste conoscenze agli studenti, affermando però sempre che la scienza non è un dogma e che ciò che sembra valido oggi potrebbe non esserlo domani. Questa è l’eredità che il professre Caputi ha lasciato a tutte le persone che si sono confrontate con lui, in particolare ai suoi numerosi allievi alcuni dei quali hanno raggiunto importanti posizioni sia nelle Università che negli Enti di Ricerca nazionali e stranieri.  

Una vita, quindi, interamente al servizio della ricerca ed alla didattica. Le conquiste, ottenute nel breve periodo di 50 anni, lo portano però a concludere con Bertrand Russell: “quando più prendiamo coscienza della nostra piccolezza e della nostra impotenza dinanzi alle forze cosmiche, tanto più risulta sorprendente ciò che gli esseri umani hanno realizzato.” Al 17esimo congresso regionale della SIMG parteciperanno circa 250 addetti ai lavori fra medici e specializzandi, prevista anche la partecipazione degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina.