L'immobile confiscato in via Cumbo BorgiaMilazzo, la giunta acquisisce gli immobili confiscati all’imprenditore Magnisi…a cui risarcì 4 milioni di euro 12 Marzo 2022 Cronaca 2 Commenti La giunta municipale ha approvato una delibera con la quale dà l’assenso ad acquisire al proprio patrimonio i due complessi immobiliari costruiti negli anni ’70 dall’imprenditore Antonino Magnisi e ubicati in via Cumbo Borgia 74 e in vico Zirilli 27 per realizzare progetti sociali e di valorizzazione del territorio, con tipologia di gestione diretta. A formulare richiesta al Comune è stata l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzati che nei giorni scorsi ha inviato una lettera all’Amministrazione invitandola “a manifestare entro 30 giorni il proprio interesse all’acquisizione degli immobili al proprio patrimonio indisponibile, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano”. “L’utilizzo degli immobili – si legge nel provvedimento esitato oggi dall’Esecutivo – avverrà entro un anno dalla loro consegna, in ragione dell’attuale stato di manutenzione”. “È intendimento dell’Amministrazione – ha detto il sindaco Pippo Midili – per l’alto valore simbolico che rappresenta, il pieno utilizzo di tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata e fare nascere in questi immobili luoghi dove verranno svolte attività sociali al servizio del territorio. Ciò al fine di rafforzare ed accrescere la cultura della legalità e creare opportunità di sviluppo e di lavoro e creare altresì centri di aggregazione per combattere il disagio sociale, l’emarginazione, l’isolamento, la disoccupazione: fenomeni che riguardano soprattutto i giovani”. DIETRO LE QUINTE. L’imprenditore Magnisi in passato vinse una causa con il Comune di Milazzo che nel 2009 gli dovette risarcire circa 4 milioni di euro per avere prima concesso e poi ritirato la concessione edilizia proprio per realizzare l’immobile in parte oggi confiscato. Dimostrò che con i proventi della vendita dell’edificio avrebbe dovuto realizzare una raffineria nel centro italia, affare che non riuscì a portare avanti per la mancanza d fondi. Visto che il comune non pagava il debito stabilito con sentenza definitiva dal tribunale, i legali di Magnisi pignorarono i Molini Lo Presti. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 7.108 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT