I concerti del Mish Mash si terranno nell’Area Marina Protetta di Capo Milazzo, scoppia la protesta ambientalista 28 Luglio 2021 Ambiente 30 Commenti Peppe Falliti Dal castello arabo-normanno all’Area Marina protetta del Capo. E’ polemica sul cambio di location del Mish Mash Festival, fiore all’occhiello del calendario estivo promosso dal comune di Milazzo, giunto alla quinta edizione dopo la pausa dell’anno scorso a causa della pandemia. La manifestazione affonda le sue radici nella cultura indie italiana, pescando tra l’hip-hop, l’elettronica, il rock, il funk e l’underground con concerti, live set, installazioni, visual e performance. In passato sono stati ospitati artisti che poco dopo sono diventati popolari al grande pubblico come I Pinguini tattici nucleari. Myss Keta, Franco 126 o artisti di chiara fama come Nada. Quest’anno spicca il nome di Gaia. La manifestazione è prevista dall’8 all’11 agosto ma non si terrà al Castello di Milazzo, sede originaria ma tra gli uliveti secolari del Capo. A sollevare perplessità è il medico Peppe Falliti uno dei primi ambientalisti cittadini, fondatore della sede locale del Wwf, responsabile provinciale dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente. «Non volevo crederci, ho sperato non accadesse, ho confidato nella buona fede ma, dopo aver letto che l’evento MishMash potrebbe svolgersi in area di pertinenza Amp di Capo Milazzo, non posso far altro che biasimare e condannare tale scelta», esordisce Falliti. «Ambientalisti di facciata ed amministratori pubblici si trovano complici nel rinnovato tentativo di violare il polmone verde di Milazzo. Decenni di lotta ambientalistica potrebbero essere vanificati e scellerati amministratori potrebbero consegnare il territorio di Capo Milazzo non a cittadini responsabili che avrebbero diritto da secoli di fruire delle bellezze di una potenziale riserva naturale, ma ad orde di gente senza alcun interesse per le bellezze naturalistiche». Poi, l’attacco diretto. «Amp e Fondazione Lucifero naturalmente in combutta con l’Amministrazione comunale, consegnerebbero così il sogno dei Cittadini milazzesi alla sicura distruzione per un evento di tre giorni (con possibili sedi alternative prestigiose). Come Cittadino Milazzese prima e come già Responsabile del Wwf dopo, condanno l’esecrabile scelta sperando in un ravvedimento anticipando altre iniziative a difesa di Capo Milazzo. Dopo la vecchia politica, dopo tentativi riusciti e no di speculazione edilizia, dopo la quasi assoluta privatizzazione di Capo Milazzo, si spera che non sia l’ambientalismo di facciata a rovinare l’ambiente di Capo Milazzo». Peppe Falliti conclude chiedendo un incontro al sindaco Pippo Midili «perché il progetto di Riserva Naturale riprenda il percorso interrotto e si faccia in modo che i Milazzesi godano, sobri, di sentieri, flora, fauna e panorami mozzafiato». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.313 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT