Gli impianti della Raffineria di Milazzo Raffineria di Milazzo, cattive notizie dal Tar: accolto ricorso dei comuni del Mela sull’Aia. Dopo 14 anni, invece… 7 Luglio 2021 Cronaca 7 Commenti Peppe Maimone Oggi al Tribunale Amministrativo Regionale di Catania si è tenuta la Camera di Consiglio in merito ricorso presentato dai comuni di Monforte San Giorgio, Santa Lucia del Mela e Merì, sull’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dal Ministero della Transizione Ecologica alla Raffineria di Milazzo. Secondo i comuni e le Associazioni, l’AIA avrebbe dovuto prevedere misure necessarie a prevenire incidenti simili a quello verificatosi nel marzo 2018, quando si è verificato lo sversamento di prodotto petrolifero in mare. Misure che riguardano la manutenzione dei serbatoi con l’installazione dei doppi fondi e maggiori controlli. I giudici del TAR hanno riconosciuto le esigenze cautelari del ricorso fissando a breve l’udienza di merito. «Siamo soddisfatti del risultato già ottenuto e ringraziamo i comuni per aver accolto l’invito delle Associazioni e Comitati della Valle del Mela a presentare ricorso al Tar – dichiara Peppe Maimone». Maurizio Capone UN RICORSO LUNGO 14 ANNI. Nei giorni scorsi, invece, a 14 anni dal ricorso, il Tar di Catania ha respinto il ricorso della Raffineria di Milazzo, condannandola anche al pagamento delle spese di giudizio (4000 euro) che chiedeva l’annullamento di una delibera consiliare del 18 luglio del 2007 contenente una mozione, proposta dall’allora presidente del consiglio comunale, Maurizio Capone, relativa alla problematica sull’inquinamento del territorio di Milazzo, con la previsione di alcuni interventi a carico delle industrie presenti sul territorio. «La mozione di un Consiglio Comunale è mero strumento di indirizzo politico e non è produttiva di effetti giuridici esterni. Per tale ragione non può essere opposto da soggetto esterno che si ritiene penalizzato». Questa la motivazione dei giudici. Nello specifico, come ricorda lo stesso Capone, oggi non più a palazzo dell’Aquila, si era deciso che la Raffineria si dotasse di un dissalatore allo scopo di porre fine al continuo depauperamento delle falde acquifere; installasse a proprie spese nel territorio centraline di monitoraggio per il rilevamento di tutti gli inquinanti emessi in atmosfera 24h, investisse i fondi necessari a garantire la massima sicurezza degli impianti. Una presa di posizione contestata dal management della Ram che ha deciso di andare sino in fondo per cancellare quel provvedimento. Non sono stati però di questo avviso i giudizi amministrativi. Oggi chiaramente quella mozione è rimasta inattuata (anche se Capone ha chiesto all’Amministrazione di tenerne conto e prevedere quegli interventi), mentre Lorenzo Italiano, che all’epoca era sindaco di Milazzo e oggi siede in Consiglio, ritiene che possa essere uno stimolo in più per accelerare col protocollo d’intesa da lui proposto nei mesi scorsi e approvato dall’Aula. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 4.132 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT