Assemblea questa mattina all’esterno della Raffineria Mediterranea di Milazzo. L’assemblea, indetta da Fim, Fiom e Uilm, ha interessato i lavoratori dell’indotto petrolchimico ed energetico. Domani, invece, previsto lo sciopero con il corteo che partirà alle 9 dai cancelli della Raffineria.

I sindacati chiedono diritti, anzianità e tutela professionali per i lavoratori impegnati nell’indotto oltre alla certezza della clausola sociale per il mantenimento di posti di lavoro, diritti e retribuzioni in tutti i cambi appalto. Sottolineata l’importanza di investimenti mirati con prospettive industriali che favoriscano la qualità del lavoro, non il massimo ribasso. La protesta ha posto l’accento anche sulla necessaria transizione ecologica, «che sia giusta, socialmente sostenibile con il mantenimento di tutti i posti di lavoro insieme alla tutela dell’ambiente».

I lavoratori metalmeccanici degli appalti della Centrale elettrica e della Ram, rivendicano per l’Area Industriale investimenti per un progetto basato sull’ambientalizzazione degli impianti, le bonifiche e il mantenimento di tutti i posti di lavoro dell’indotto, per agganciare il territorio alla transizione energetica.

«Costruire l’unità di intenti con le realtà sociali del territorio per i metalmeccanici è un bene prezioso», sostengono i sindacati.

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AntonioM
AntonioM
2 anni fa

Finalmente i sindacalisti chiedono le stesse cose che gli ambientalisti chiedono da anni. Investimenti che favoriscano la sicurezza degli operai (e non solo, aggiungo io) e mirati alla transizione ecologica.

Si salvi chi può
Si salvi chi può
2 anni fa

I sindacati sopra manzionati hanno svenduto il futuro occupazionale delle nuove generazioni. Il tutto per garantire i contratti a parenti e affini. La cosa che più mi rattrista è l’operaio medio che continua ad affidare il futuro in mano a questi individui.

Giovanni
Giovanni
2 anni fa

l’ENI/Q8 hanno progetti da proporre per questa area della Sicilia, per lo sviluppo di tecnologie sostenibili nel quadro della transazione energetica? come potrebbe inserirsi nella rete di produzione/distribuzione di energie alternative, per esempio l’idrogeno? quale trasformazione propone per questa area? l’Eni sta abbandonando la raffinazione ma non può abbandonare questo territorio