Si è svolta ieri, domenica del Corpus Domini, nel Santuario di Sant’Antonio a Capo Milazzo, la manifestazione Corpora Domini, per riflettere e sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma dei corpi dimenticati delle migliaia di naufraghi annegati nel canale di Sicilia. L’evento è stato organizzato in occasione dell’Ottocentesimo anniversario del Naufragio del Santo nelle acque del Capo e si inserisce nel Progetto Antonio 20-22, in rete con la Basilica padovana del Santo e con tante altre sigle nazionali e locali. E’ stata celebrata la tradizionale “tredicina” e la messa, seguita dalla riflessione di padre Felice Scalia. Il dibattito è stato guidato da Francesco Giunta, presidente della Coop Utopia, la stessa che gestisce lo Sprar sul territorio del Capo, i cui ospiti minorenni hanno collaborato la scorsa estate a garantire l’apertura e la chiusura giornaliera del Santuario. I diversi interventi programmati sono stati curati dal Circolo Laudato si di Milazzo e da Tindaro Bellinvia, ricercatore presso l’Università degli Studi di Messina.

L’occasione è stata propizia per sottolineare anche la centralità dell’arte nell’amplificare la denuncia. La croce “Voca me” dell’artista milazzese Maria Grazia Toto, istallata a mare durante la rievocazione simbolica del naufragio di S. Antonio lo scorso 27 marzo, ormai consumata dall’acqua, è arrivata “sana e salva” sulle scalinate del Santuario, testimoniando per tutto il tempo della manifestazione il dolore e la pietà per la tragedia dei naufragi. Proprio affidandosi all’idea di un’arte che custodisce il sacro, si è voluta come momento clou dell’evento, l’inaugurazione del dipinto dell’artista messinese José Martino, “Madonna del porto negato”. La tela è stata collocata sopra l’altare laterale del santuario e rimarrà in esposizione per un mese, come grido inequivocabile di fede e denuncia umana e politica, contro la disumanità e l’ingiustizia dei respingimenti.

A una comunità che si è tanto indignata per l’incendio, forse solo fortuito, di una immagine sacra a Vaccarella, la manifestazione di ieri ha contrapposto l’arte e la preghiera per custodire e recuperare la sacralità della vita umana contro ogni blasfema indifferenza.