L’ingegnere Luca Amoruso

La Raffineria di Milazzo ha firmato un accordo di collaborazione con la Direzione Ricerca e Innovazione Tecnologica di Eni per l’avvio di uno studio di una tecnologia per la produzione di biocombustibili avanzati.

L’iniziativa prevede la valorizzazione degli scarti della lavorazione degli agrumi in Sicilia per la produzione di bioetanolo avanzato attraverso lo sviluppo di un processo integrato con la filiera del territorio siciliano.

Come riportato nella direttiva Europea Red II (Renewable Energy Directive), il cosiddetto “pastazzo”, sottoprodotto dell’industria alimentare costituito dagli scarti di limoni e arance sottoposti alla spremitura, è stato inserito tra le materie prime cosiddette “Advanced”, e grazie alla tecnologia ora in fase di studio può trasformarsi in etanolo, biocarburante avanzato che garantisce un risparmio delle emissioni di CO2 del 65% rispetto alla benzina di origine fossile. Inoltre, può da subito essere utilizzato all’interno del ciclo di lavorazione della raffineria in sostituzione o a integrazione del bioetanolo attualmente approvvigionato.

«L’utilizzo di bioetanolo prodotto da rifiuti e scarti come il pastazzo è un passo concreto verso l’economia circolare e la transizione energetica e può dare un significativo contributo per la decarbonizzazione del settore trasporti», si legge in una nota della Ram guidata dal direttore generale Luca Amoruso.