Una manifestazione simbolica e soprattutto silenziosa. Stasera, pochi minuti dopo le venti, in segno di protesta alcuni locali di Milazzo hanno aperto le loro attività, acceso le luci ed immaginato una cena su tavoli vuoti. A lanciare l’iniziativa è stato Christian Guercio, proprietario di Totù, che ieri insieme a Alessandro Ilacqua e Giovanni Cambria ha partecipato alla quinta tappa del tour nazionale organizzato dall’associazione di ristoratori #IoApro che si è svolta a Roma.

La manifestazione milazzese, a cui hanno aderito diverse attività locali, è stata ideata solo ed esclusivamente per far vedere pub e ristoranti vuoti e silenziosi. Simbolicamente sono stati apparecchiati i tavoli in locali senza clienti. Addirittura il proprietario della Chinta, in via Medici, si è seduto in compagnia di un manichino.

Un gesto che lascia riflettere e calare il silenzio sa una situazione che ormai sta diventando sempre più ingestibile.

«Alla manifestazione di ieri – dice Guercio – alcuni ristoratori hanno espresso la volontà di riaprire le loro attività nonostante i divieti. Noi vogliamo valutare un’intesa e un confronto con tutti i rappresentanti dei settori danneggiati e aprire un tavolo tecnico anche con la nostra amministrazione per pianificare il futuro contributivo locale. Spero che si possa essere propositivi nel comprendere il nostro grande disagio, e che per la prima volta nella storia della nostra città ci sia collaborazione»

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giovannino
giovannino
3 anni fa

faciti fintaaaaaa i soddi l aviti

chicco
chicco
3 anni fa

Capisco le difficoltà dei locali, sbaglio o molte pizzerie lavorano (tanto) con asporto? Qualcuno si ricorda del boom dell’estate scorsa? Qualcuno si ricorda che (anche a Milazzo) non si trovava un posto letto e che i prezzi erano tutti più alti degli anni precedenti? Credo che ci metterebbero la firma a lavorare solo l’estate.

Capre
Capre
3 anni fa

Poverini,stanno morendo di fame…..ma finitela,che vi cattastu mega ville e auto da 100 mila euro. Vergognatevi,voi non sapete cosa vuol dire patire la fame

Jack
Jack
3 anni fa
Reply to  Capre

Caro Capre, di nome e di fatto! Questa non deve essere una guerra tra poveri. Va sempre data solidarietà a chi difende il lavoro, perché dietro ogni imprenditore ci sono i dipendenti.

Franco
Franco
3 anni fa
Reply to  Jack

Caro Jack o come ti chiami tu,i dipendenti(camerieri)sono pagati anche se sono fermi,e qui si parla dei proprietari che piangono miseria,quindi prima di aprire bocca conta fino a 1000