Covid a Milazzo, il Movimento Uniti chiede al sindaco Midili di rinviare l’apertura delle scuole 6 Gennaio 2021 Cronaca 11 Commenti Salvatore Amaddeo Il movimento Uniti preoccupato dai dati diramati sul diffondersi dei malati di covid a Milazzo chiede al sindaco Pippo Midili di adottare una ordinanza di rinvio dell’aperture delle scuole con l’auspicio di riaprire in modalità didattica “a distanza” anche per le elementari e le medie. «Il virus è “avanti” e tali devono essere anche i provvedimenti per contrastarlo che, se adottati solo dopo che è emerso il dato eclatante, diventano inutili o poco efficaci oltre ad allungare l’agonia e lo stress per una comunità già provata da un anno di sacrifici», scrive il portavoce Salvatore Amaddeo. «Chiudere adesso – continua – significa risolvere prima il problema generato dal “libera tutti” che qualcuno ha frainteso come motto per le giornate di shopping pre-natalizio che oggi presentano, puntualmente, il conto». Secondo il Movimento Uniti il sindaco è la massima autorità in materia di salute pubblica e si confida «nel suo senso di responsabilità affinché non indugi ulteriormente nell’emanare l’ordinanza richiesta sulla scorta di analoghe iniziative di altri comuni i cui sindaci sono giunti alle stesse conclusioni nostre pur basandosi su statistiche a loro più favorevoli». Pippo Crisafulli (FOTO OGGI MILAZZO) Uniti chiede anche un consiglio comunale aperto per discutere sull’argomento. A chiedere di fare un punto sul Covid con una seduta straordinaria anche il consigliere Pippo Crisafulli in particolare sulle problematiche relative all’emergenza Covid connesse anche alle difficoltà che si stanno registrando ormai da tempo all’ospedale Fogliani. “Si ha la sensazione – afferma il consigliere – che nella nostra Città non si stia dando il giusto e corretto rilievo alla situazione pandemica in atto. Tale sensazione è avvertita anche dai nostri cittadini, atteso peraltro che il virus sta colpendo un numero cospicuo di persone, tre delle quali sono purtroppo deceduti. E, cosa più grave, sembra che il tasso di contagiosità sia in aumento. La gestione sino ad oggi posta in essere dalle autorità preposte sembra più formale che sostanziale – sostiene Crisafulli – in quanto si limita a meri report – del tutto saltuari – contenenti semplici dati numerici e privi di qualsivoglia piano di azione idoneo a contrastare e/o arginare il propagarsi dei contagi». Ulteriore aspetto riguarda «la mancanza pressoché totale di controlli sul territorio e del necessario supporto da fornirsi a coloro che risultano positivi al Covid: Tamponi eseguiti in ritardo, comunicazioni lacunose, corto circuiti che spesso si verificano tra ASL e Comune». Crisafulli sottolinea «la carente attività di controllo e verifica successiva ai tamponi eseguiti, aumentano il senso di disagio, incertezza ed abbandono che il cittadino vive nei confronti delle istituzioni sanitarie. Anche perché permangono comportamenti che sono in dispregio alle disposizioni emanate sia a livello nazionale sia a livello regionale. E ritento che con ogni probabilità la diffusione del virus avrebbe potuto essere arginata, se solo si fossero adottate per tempo le necessarie misure (anti assembramento)». «A fronte di ciò – conclude il consigliere – si nota anche una carenza di supporto nella gestione sanitaria, con l’ospedale di Milazzo che dovrebbe essere un riferimento del comprensorio che funziona a mezzo servizio, come riferito dagli organi di stampa, col pronto soccorso spesso chiuso per diverse ore a causa di contagi tra medici e infermieri, reparti in forte difficoltà che assicurano e non sempre le situazioni di emergenza, lasciando ad altri presidi il compito di gestire l’ordinario. Ma in periodi di emergenza ciò non può accettarsi. Ecco perché ritengo che la politica abbia il dovere di far sentire in modo forte la propria voce, pretendendo rispetto visto che Milazzo è la seconda città della provincia di Messina e al tempo stesso organizzando una gestione quotidiana dell’emergenza in maniera più incisiva per far comprendere ai cittadini la delicatezza del momento che non riguarda gli altri ma tutti noi». Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 6.065 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT