BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Il servizio andato ieri in onda sul Tg1 sul reparto fantasma di Barcellona Pozzo di Gotto, pronto da mesi e mai entrato in funzione, scatena le polemiche e manda su tutte le furie Paolo La Paglia, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Nel servizio realizzato da Vittorio Romano e trasmesso su Rai Uno viene fotografata una situazione surreale che riguarda il reparto di Terapia Intensiva della cittadina tirrenica, che è anche uno dei Covid Hospital della provincia di Messina. Durissimo l’attacco rivolto all’Asp da parte dei sindacati. A parlare al microfono del telegiornale nazionale Paolo Calabrò (Uil Fpl): «è una terapia intensiva che risulta solo sulla carta». Nel servizio vengono mostrati letti abbandonati uno accanto all’altro in stanze vuote. Dovevano essere dieci postazione da realizzare grazie a 2milioni e 200mila euro di fondi stanziati per la ristrutturazione del reparto. Solo due quelli in funzione. In servizio per far funzionare il reparto di terapia intensiva dovrebbero esserci quattordici medici ma gli anestesisti in servizio sono solo sei. Come i letti anche anche i ventilatori polmonari restano abbandonati in una stanza.

Sulla questione non tarda ad arrivare la risposta di La Paglia.

«Da qualche giorno  – scrive in un comunicato stampa – si susseguono trasmissioni televisive, articoli sui giornali online e sulla carta stampata tramite i quali “i soliti noti”, nelle vesti di esperti clinici nonché raffinati depositari del sapere gestionale, si affannano nel tentativo di trovare colpevoli all’Asp di Messina, utilizzando l’Ospedale Covid di Barcellona PG, in un momento di grave pandemia nel quale allarmare i cittadini e paventare rischi non giustificati può configurare ipotesi di reato di interesse della Procura della Repubblica». E spiega: «il noleggio dei dieci letti proviene da una decisione assunta nel mese di marzo 2020, fase iniziale della pandemia, per fronteggiare l’emergenza ed avere certezza che tutti i posti di terapia intensiva degli ospedali dell’ASP di Messina avessero letti nuovi ed efficienti in caso di necessità dovuta a malfunzionamento; tale decisione ha peraltro (nota 7539/2020) il parere positivo del Capo Dipartimento Cure Ospedaliere Paolo Cardia»

Secondo il direttore dell’Asp sono tanti e macroscopici gli errori dell’articolo a firma del giornalista a tal punto che nel comunicato stampa inviato alla testate giornlistiche abbozza un elenco con sette punti: 1- l’importo del noleggio è circa un terzo della cifra descritta; 2- il materiale contenuto nei depositi è destinato a tutti gli ospedali dell’Asp Messina e in buona parte frutto di donazioni ricevute nella prima fase della pandemia; 3- i dieci posti letto erano frutto della prima programmazione regionale poi oggi ricondotta a due posti letto per Barcellona, l’ASP di Messina si è solo adeguata; 4- l’estensore dell’articolo non riporta che i lavori descritti sono stati completati e che l’Ospedale di Barcellona ha in atto 10 nuovi posti letto di terapia semi-intensiva pronti all’utilizzo in caso di necessità; 5 – le carenze di personale riguardano tutti i presidi ospedalieri dell’ASP di Messina, dove mancano ad oggi 25 anestesisti, carenza che si acuirà nei prossimi giorni perchè alcuni medici anestesisti si stanno licenziando per assumere servizio al Policlinico e al Papardo; 6-in caso di necessità, il piano regionale, prevede che i posti letto di terapia intensiva siano principalmente allocati al Policlinico e al Papardo; 7 – domani 18 novembre prenderà servizio a Barcellona il secondo cardiologo che finalmente ha accettato l’incarico dopo i tanti bandi di reclutamento emanati.

Probabilmente nei tempi passati all’Asp di Messina nessuno aveva avuto “l’ardire” di procedere senza tenere in considerazione i dispensatori di “suggerimenti non richiesti”; basta leggere attentamente il quarto capoverso dell’articolo pubblicato oggi sull’inserto regionale di “la Repubblica” per trovare pronta spiegazione di tutto, con buona pace di chi ancora non si rassegna ad utilizzare meglio il proprio tempo. 

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Salvatore
Salvatore
3 anni fa

Senza nessuna premeditazione ho voluto leggere con attenzione il suo intervento, alla fine non mi resta che dire: faccia molti passi indietro, non è il suo mestiere, ed onestamente restituisca gli stipendi che ha percepito.

Mariano
Mariano
3 anni fa

Il bello è che hanno pure la faccia tosta di replicare, come si suol dire la migliore difesa è l attacco. Per chi invece come me abita a Barcellona, la situazione è chiarissima, viviamo in un territorio surreale, una discarica a cielo aperto imbruttita dalla gestione di persone senza vocazione ne talento e tanto meno amore per il posto dove vivono.

Vincenzo
Vincenzo
3 anni fa

La Paglia dimettiti non sei cosa.
Grazie a Musumeci ed all’assessore Razza la sanità in Sicilia diventerà bellissima o meglio bruttissima.

Ospite
Ospite
3 anni fa

L’onorevole Galluzzo cosa ne pensa? Siete una barzelletta