“ La promessa del Legionario”, il libro di Celi e Privitera stasera sarà presentato a Villa Vaccarino 4 Settembre 2020 Cultura e societa' Pino Privitera “ La promessa del Legionario” il nuovo libro di Pino Privitera e Diego Celi è tratto da una storia vera; una storia capace di affascinare e conquistare per diversità e originalità della narrazione. Verrà presentato a Milazzo stasera, venerdì 4 settembre, alle ore 18,30, nel corso della IV edizione del Giardino Letterario di Villa Vaccarino. A moderare l’incontro l’avvocato Maria Rosaria Cusumano. Gli autori racconteranno la genesi del libro e le certosine ricerche che hanno impegnato gli autori per lunghi mesi nei comuni della valle del Mela. Siamo a metà del 1936, gli anni dei fasti del regime fascista, quelli che seguono la proclamazione dell’impero dopo la conquista delle terre d’Africa. Un umile contadino, dalla forte tempra fisica, abituato alla fatica del lavoro e alle traversie di una magra esistenza, decide di aderire alla campagna per il reclutamento di braccia per l’Africa. Lo fa per sfamare la famiglia e con la speranza di poter dare un avvenire migliore ai figli. Ma anziché in Africa si ritrova “volontario” nella guerra di Spagna. Dopo lo sbarco a Cadice partecipa alle battaglie più importanti sostenute dalla truppe inviate da Mussolini in aiuto del Generale Franco. Diego Celi Una tra le più sanguinose si svolge al confine tra la Castiglia e la Cantabria, al “Passo del Escudo” dove gli italiani pagano, con centinaia di vite, un pesante tributo per la conquista dell’altura, così denominata che apre la strada verso Santander. Salvatore Alibrando, il protagonista del libro, nato nel 1900 nel comune di Santa Lucia del Mela, vi prende parte e si salva miracolosamente pur essendo stato colpito alla testa da un proiettile di mitraglia. Nello scontro, preso tra due fuochi, fa un voto alla Madonna invocandola insieme ad altri compagni per aver salva la vita. Torna a casa alla fine del 1938 e si dedica, tra l’incredulità di molti e qualche derisione iniziale, al mantenimento della promessa. Dopo il crollo del regime fascista e la fine della guerra insiste per l’assegnazione di un terreno, tra quelli del vasto demanio comunale, per poter dare inizio alla costruzione di una piccola chiesa che intende dedicare alla Madonna della Provvidenza. Ottiene il terreno nel 1946 e si mette al lavoro. Dopo 17 anni di patimenti, sofferenze e traversie incredibili, i lavori si concludono nel 1963. In quell’anno nei boschi che sovrastano l’abitato di Santa Lucia del Mela venne aperta al culto la chiesetta rurale, “poco più grande della sua casa”. In contrada Santa Nicola, accanto ad una fonte il cui toponimo appare legato ad un preesistente eremitaggio bizantino, appare oggi in tutta la sua solitaria, silenziosa e semplice bellezza come simbolo della fatica, ma anche di fede, dedizione e devozione. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 2.377 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT