Centralina della ex Provincia regionaleIL COMMENTO. Il vero dramma di Milazzo e della Valle del Mela? Non esistono dati certi sull’inquinamento 29 Luglio 2020 Il Commento18 Commenti IL COMMENTO. In un paese normale, la sentenza del TAR Palermo, che dichiara illegittima una parte del Piano Regionale della Qualità dell’Aria siciliano, sarebbe stata accolta con uno scatto di orgoglio da parte delle associazioni ambientaliste.Per la prima volta, nero su bianco, un giudice appura una mancanza estremamente grave da parte della Regione Sicilia e dell’Arpa: ossia, l’assenza di una rete pubblica di monitoraggio della qualità dell’aria su tutta la regione.E lo stesso giudice – che comunque non ha poteri in merito – ammonisce tecnici e politici a provvedere in maniera solerte.A Milazzo, invece, le associazioni ambientaliste lasciano intendere che la magistratura sia in qualche modo interessata solo a sostenere i profitti dell’industria.E fanno le cadute dalla naca quando scoprono che la rete di monitoraggio pubblica non esiste. Ma da quanto tempo non vengono rilevati gli inquinanti in Sicilia e a Milazzo in maniera adeguata? La sentenza è molto chiara. La Regione Sicilia, oltre ad aver utilizzato un modello matematico inattendibile per stimare i dati, in un allegato allo stesso Piano della Qualità dell’Aria scrive senza mezzi termini che «le stazioni di misurazione non sono conformi alle previsioni di legge, né come numero minimo né come inquinati rilevati». E, a proposito di una delle due centraline della Valle del Mela, nella sentenza si ricorda che «nel 2015 non sono nemmeno state registrate le concentrazioni di NMHC [ndr, gli idrocarburi non metanici da cui si originano gli odori molesti] nella stazione di Contrada Gabbia (Pace del Mela) per motivi tecnici e quindi non sarebbero nemmeno disponibili i dati relativi a questo parametro per il Comprensorio del Mela».Dati incontrovertibili, mai confutati – emersi proprio grazie al ricorso presentato dalla Raffineria di Milazzo – che hanno dimostrato come talune prescrizioni previste dal Piano regionale della Qualità dell’Aria siano state – colposamente o dolosamente – fondate sul nulla. L’indignazione, dunque, a rigor di logica, non dovrebbe essere rivolta né contro i giudici né contro l’azienda ricorrente.C’è da chiedersi, invece, quali risultati le associazioni ambientaliste milazzesi e siciliane siano riuscite sinora a conseguire nella battaglia per dotare la regione di un’adeguata rete di rilevamento degli inquinanti.Perché – per riportare un esempio – le carcasse delle centraline di rilevamento della Provincia di Messina giacciono ormai da diversi anni (decenni?) sul suolo della Valle del Mela, spente e abbandonate. Luca Formica dav Visite: 8.954Condividi questo articoloFacebookTwitteremailPrintLinkedin