Sono stati accusati di avere perpetrato due rapine ai danni di un minore che custodiva nello smartphone file compromettenti che li riguardavano. Dopo la celebrazione del giudizio abbreviato il Giudice per l’udienza preliminare di Barcellona, Giuseppe Sidoti, ha condannato i milazzesi Silvana Cambria, 48 anni, alla pena di sei anni e quattro mesi di reclusione e Simone Italiano, 20 anni, alla pena di tre anni e due mesi e inviati contestualmente agli arresti domiciliari (entrambi difesi dall’avvocato Giuseppe Ciminata). Sono stati inoltre condannati al risarcimento dei danni alle persone offese, il minore, la mamma e la nonna entrambe aggredite nel corso della prima rapina (sono stati difesi rispettivamente dagli avvocati Marilena Lopes, Fabrizio Formica e Pietro Saccà).

Giuseppe Maiorana, 27 anni, invece, a fronte della pena esemplare richiesta dalla Procura è stato assolto per non aver commesso il fatto ed è stata ordinata l’immediata liberazione dalla casa Circondariale di Barcellona in cui era detenuto (a difenderlo l’avvocato Giuseppe Imbruglia che già aveva difeso per gli stessi fatti l’ altro esecutore materiale  dinnanzi al Tribunale per i Minorenni di Messina). 

I tre dovevano rispondere dei reati di rapina perpetrati lo scorso novembre ai danni di S. T.  Quest’ultimo, persona offesa costituitosi parte civile, è stato rapinato dei suoi telefoni cellulari in due diverse occasioni avendo la “colpa” di aver conservato nella memoria degli smartphone file compromettenti contro Cambria e Lo Presti (quest’ultimo ha scelto il rito ordinario).

Cambria doveva rispondere a titolo di esecutore materiale per una prima rapina sempre ai danni del giovane e dei reati di lesioni aggravate e minaccia, nonché a titolo di mandante nella seconda rapina. Maiorana doveva rispondere quale intermediario nella seconda rapina tra i mandanti e gli esecutori, nonché del reato di lesioni aggravate. Infine, Italiano doveva rispondere per la seconda rapina quale esecutore. Per tali reati il Pubblico Ministero Barbieri aveva chiesto la condanna di Silvana Cambria alla pena di anni sette e quattro mesi; per Giuseppe Maiorana alla pena di 9 anni di reclusione in ragione della contestata recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale; per Italiano la pena di quattro anni di reclusione.