Petroliere ai pontili della raffineria di Milazzo (FOTO OGGI MILAZZO)Vertenza Ram, Ambientalisti attaccano 17 consiglieri comunali di Milazzo. «Eccessi di populismo» e il giallo della bozza corretta 3 Giugno 2020 Ambiente 8 Commenti «Eccessi di populismo». E’ bastata questa espressione per fare andare su tutte le furie gli ambientalisti del comprensorio di Milazzo che, con una nota, attaccano i diciassette consiglieri comunali che hanno firmato un documento in cui prendevano posizione sulla “vertenza raffineria”. Un documento rimaneggiato a conclusione della seduta per mantenere equilibri politici nel centrodestra. Addirittura gira la versione originaria in cui si chiedeva esplicitamente di cambiare il Piano regionale di qualità dell’aria, approvato nel 2018, che prevede una considerevole riduzione delle emissioni delle industrie più inquinanti della regione, tra cui la Raffineria di Milazzo. I consiglieri hanno anche chiesto l’istituzione di un tavolo permanente composto da rappresentanti del Comune di Milazzo, della Raffineria e dei sindacati per discutere di ambiente e lavoro dopo lo stato di agitazione degli operai dell’indotto a causa del mancato reintegro dopo l’emergenza covid 19. «Non è accettabile che le associazioni, portatori di interessi diffusi, vengono escluse dal tavolo», tuonano gli ambientalisti di Adasc, Coordinamento ambientale Milazzo- Valle del Mela, Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, Arci Messina Aps, Movimento No inceneritori del Mela, Associazione Tsc. LA BOZZA DELLA DISCORDIA. Ma lo scontro più duro è su altre parti del documento. Nel documento definitivo è contenuto un’espressione che gli ambientalisti definiscono «alquanto ambigua». Si legge: «si invita il governo regionale, attraverso l’intervento della deputazione locale, a discutere di margini e parametri al fine di evitare “eccessi di populismo». “Una specie di “messaggio in codice” – obiettano gli ambientalisti del territorio – che viene però smascherato in una precedente versione. E’ infatti trapelato che nella proposta iniziale si chiedeva chiaramente una revisione del Piano regionale di qualità dell’aria, al fine di permettere alla Raffineria di inquinare di più, continuando anche a distruggere il clima». I nuovi limiti, che entreranno a pieno regime nel 2027, con uno step intermedio nel 2022, corrisponderebbero alle migliori tecnologie oggi disponibili ed applicabili. «Un risultato storico ottenuto dopo 60 anni contro cui è arrivata puntuale la levata di scudi delle grosse industrie inquinanti, che con ricorsi e manovre sottobanco stanno tentando di far saltare il Piano», scrivono le associazioni. LA VERSIONE IN “POLITICHESE”. Alcuni consiglieri si sarebbero rifiutati di aderire alla proposta originaria «e quindi dal compromesso è uscita fuori la versione più politichese». «Evidentemente – continua la nota che invita i deputati regionali a non dare seguito alla richiesta – gli autori di questa “proposta indecente” (che sembra essere partita dal gruppo della Lega) non hanno capito che il lavoro si difende favorendo gli investimenti per gli adeguamenti ambientali, non evitandoli. Anziché chiedere al governo regionale di permettere alle industrie di inquinare di più, perchè non chiedono al governo centrale degli incentivi sulla riconversione ecologica delle industrie? Cos’è il “Green New Deal” di cui si parla tanto, se non questo?», conclude la nota stampa. La bozza del documento approvato dal consiglio comunale (FOTO OGGI MILAZZO) Visite: 6.392 Condividi questo articoloFacebookTwitteremailPrintLinkedin Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione. 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