Far consegnare i farmaci da personale non autorizzato viola la privacy. A sostenerlo è una nota a firma di Aurelio Lembo, segretario provinciale Fimmg Messina (Federazione italiana medici medicina generale) inviata al direttore del distretto sanitario di Milazzo, scritta dopo avere letto dell’iniziativa concordata tra Asp, Comune di Milazzo e Croce Rossa Italiana che prevede l’acquisto e la consegna dei farmaci a domicilio per gli anziani non autosufficienti e ai cittadini in “isolamento volontario”, a cura dei volontari della Cri e di altre associazioni di volontariato.

«Ne condivido appieno le finalità etiche e morali, ed in altro contesto legislativo sicuramente da plaudire – scrive Lembo –  purtroppo nell’attuale quadro normativo, non è possibile ai medici di medicina generale inviare i promemoria delle prescrizioni ad indirizzi di posta elettronica, anche degli stessi assistiti, fatti salvi eventuali modalità concordate con l’assistito e regolamentate dalla Legge. Infatti, gli stessi medici ed eventuale personale, vengono autorizzati specificatamente e strettamente al trattamento dei dati inerenti la gestione delle loro patologie e qualora i dati vengano trattati per altre finalità necessitano di ulteriore e specifica autorizzazione. Pertanto mancando tale autorizzazione, il divulgare dati personali coperti dalla privacy, a soggetti non menzionati nell’autorizzazione già concessa dal paziente, anche se di elevato valore morale quale la CRI, non è consentito».

L’iniziativa dell’assessorato comunale ai Servizi Sociali guidato da Giovanni Di Bella è stata concordata dal Comune di Milazzo e dall’Asp nel corso di una riunione promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione Croce Rossa Italiana Comitato di Milazzo – Isole Eolie che ne coordinerà il servizio avvalendosi anche di altri volontari della Protezione civile, Charitas, Cao e Pozzo di Sicar.

Le perplessità della Fimmg sono legate al trattamento dei dati da parte della Croce Rossa Italiana  che tramite un numero dedicato (3342160204) dovrebbe provvedere alla raccolta delle istanze dei cittadini entrando a conoscenza, di fatto, delle patologie dei singoli richiedenti.

“Lo scopo – ha spiegato l’assessore Di Bella – è quello di assicurare un servizio efficiente a coloro che non hanno parenti o altri mezzi per sopperire alle necessità urgenti ed inderogabili”.

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Jack
Jack
4 anni fa

In piena emergenza stiamo a pensare alla privacy??

Giampiero
Giampiero
4 anni fa

Sì potrebbe 1)consegna all’incaricato della CRI la sola metà superiore del promemoria,mancante dei farmaci (vero dato sensibile) ma utile al farmacista per estrapolare la ricetta elettronica 2)consegna dei promemoria alla farmacia incaricata a cura del MMG o suo incaricato.

xohcweb
xohcweb
4 anni fa

Molta gente, Lembo tra i primi, non ha capito che ci troviamo in guerra contro un nemico spietato che non conosce legge o limiti. In tempo di guerra, le ragioni di necessità prevaricano qualsiasi sofisma o cavillo burocratico. Se avesse segnalato problemi di contagio per i “portatori di farmaci” magari questa nota avrebbe avuto un senso, ma attaccarsi agli specchi della tutela della privacy…

Salvo
Salvo
4 anni fa
Reply to  xohcweb

Ed è proprio per questo che gli ignoranti dimenticano che il virus si trasmette con i contatti e che non siamo sicuramente in possesso di DPI (dispositivi protezione individuali) per proteggerci e proteggere noi. Vi prego, la prossima volta COMPETENZA

Franco
Franco
4 anni fa

O

massimo
massimo
4 anni fa

Per quanto bene espressa, con linguaggio denso di consapevole competenza, forbita nella prosa, burocraticamente e apparentemente pregna di considerazione per la circostanza, questa nota e’ da stracciarsi. Chi solleva questi problemi non dovrebbe avere alcuna considerazione.