Bollette rifiuti 2016, il Tar respinge quasi duemila ricorsi di cittadini milazzesi. Dovranno pagare pure le spese legali 13 Marzo 2020 Cronaca 10 Commenti I ricorsi erano infondati. Chi era stato convinto da consiglieri comunali di opposizione e patronati che il pagamento della Tari 2016 (la bolletta dei rifiuti) non era dovuto, purtroppo avrà una doccia gelata. I ricorsi presentati sono stati ritenuti totalmente infondati. Rimangono nel limbo altri tremila ricorsi relativi all’anno 2015, la sentenza è attesa a giorni ma siccome si basano su altri presupposti giuridiche la sentenza potrebbe essere diversa. Intanto, il sindaco Giovanni Formica tranquillizza i duemila “incauti” ricorrenti. «I cittadini che sono stati convinti a fare ricorso stiano tranquilli – spiega Formica – In questo momento delicato non sarà una priorità dell’ente quella di sollecitare il pagamento dovuto. Ci sarà tempo e modo». La sentenza del Tribunale amministrativo regionale ha riconosciuto la legittimità degli atti del Comune e respinto il ricorso presentato da circa duemila cittadini che chiedevano l’annullamento delle bollette contestando la legittimità della delibera del Consiglio Comunale adottata il 30 aprile 2016 con la quale si approva il piano finanziario e la tariffa relativa al servizio di smaltimento dei rifiuti. Per i giudici (presidente Burzichelli, consiglieri Leggio e Spampinato) il ricorso è “inammissibile nel merito” in quanto le procedure seguite dall’Amministrazione sono corrette e in linea con quanto previsto dalle norme. I ricorrenti (primo firmatario Francesco Pino, gli altri sono privati cittadini ma anche centinaia di negozi e società) assistiti dall’avvocato Micaela Miceli, contestavano che il provvedimento era stato adottato senza il rispetto del prescritto termine di cinque giorni che deve intercorrere tra la data dell’adunanza della Commissione Consiliare e la data della riunione del Consiglio Comunale; la predisposizione di una tariffa annuale basata sul piano finanziario 2015, la mancata previsioni delle agevolazioni di legge e altre presunte irregolarità. Il Comune mamertino, difeso dall’avvocato Marcello Scurria, ha invece chiesto il rigetto osservando tra l’altro che “i ricorrenti hanno impugnato le delibere ben oltre il termine di decadenza decorrente dalla pubblicazione degli atti stessi all’albo pretorio del Comune; che avrebbero potuto impugnare gli avvisi di accertamento innanzi alla Commissione Tributaria; e ancora che il parere della commissione consiliare in questo caso non risulta obbligatorio. Ragioni che sono state riconosciute dal Tar che ha respinto il ricorso condannando i ricorrenti alle spese legali e a questo punto anche al pagamento delle bollette Tari di quell’anno che gli stessi avevano “congelato” in attesa dell’esito del ricorso. Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 5.765 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT