Nessuna trasferta, riunioni solo tramite teleconferenze e mensa con accesso contingentato. Alla Raffineria di Milazzo il livello di attenzione per prevenire il contagio da Coronavirus è molto alto. Sui social e nelle temibili chat di WhatApp da ore girano voci incontrollate anche perché sono oltre 600 i dipendenti diretti e altrettanti quelli dell’indotto impegnati negli impianti. Un contagio, infatti, sarebbe devastante, oltre a rischiare di fermare tutti gli impianti . Il problema, principalmente, è legato ai prefabbricati che ospitano i turnisti dove le distanze sono ridotte.

GLI INTERVENTI. Ma quali sono le precauzioni che ha preso l’azienda petrolifera di contrada Mangiavacca? Da quello che risulta ad Oggi Milazzo è stato attivato un Comitato per l’emergenza che si riunisce periodicamente per fare un punto anche in base alle nuove disposizioni governative. Alla mensa ci si è organizzati per mantenere la distanza di un metro con sedute alternate. Essendo stata ridotta la capienza della sala i turni nella mensa sono diventati tre. Sanificati costantemente anche tutti i locali, uffici e sala controllo. All’ingresso prima di entrare in ufficio c’è una procedura per lavare le mani con prodotti appositi, stessa procedura all’uscita. Ai pontili, invece, gli addetti indossano le mascherine da un mese.

STOP ALLE TRASFERTE. Le riunioni si tengono solo tramite teleconferenze. Bloccate le trasferte, alti dirigenti sono rimasti nella propria sede di residenza, al nord, in quanto avrebbero rischiato di doversi mettere in isolamento volontario.

I TIMORI. E’ logico che tra i dipendenti i timori non mancano. I sindacati hanno chiesto maggiore attenzione ai vertici aziendali i quali stanno lavorando anche sulla ipotesi di ridurre al minimo l’accesso del personale negli uffici (impossibile naturalmente con gli operai turnisti e della sala controllo) attivando il “tele lavoro”.

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La verità
La verità
4 anni fa

Tutte le grandi industrie presenti nei vari luoghi d Italia hanno donato nei territori che “occupano” e “spremono” materiale per combattere il virus, si spera che la ram o meglio Q8 ed Eni) facciano lo stesso con l ospedale di Milazzo

Antonio
Antonio
4 anni fa

I milazzesi sempre a lamentarsi, anche nelle emergenze rompono le palle alla Raffineria, pensiamo ognuno ai fatti nostri e di restare a casa, che alla Raffineria ci pensa chi di dovere.

milazzese 1
milazzese 1
4 anni fa

Il problema principale é il personale dell’indotto che gioco forza é costretto a lavorare col proprio compagno di lavoro senza poter rispettare la distanza di sicurezza. A tal’uopo visto che la Ram ha già (per legge) le scorte strategiche, potrebbe fare a meno del personale delle ditte esterne mantenendo delle squadre per la routine normale e di emergenza. Solo così potremo combattere il virus.

Athos
Athos
4 anni fa

Informatevi bene prima di fare certi articoli!

milazzese 1
milazzese 1
4 anni fa
Reply to  Athos

Prima di aprire bocca accendi il cervello. Se faccio questa osservazione me lo posso permettere perché vengo da un’esperienza quarantennale della RAM, e so come funzionano certe cose.

Antonio
Antonio
4 anni fa

A Milazzo il coronavirus non farà alcun danno economico, vuoto economico contro vuoto economico “non tinci”

iachino
iachino
4 anni fa
Reply to  Antonio

girano un infinità di macchinoni a milazzo…qualcuno mi spieghi come fanno dato che c’è crisi e il vuoto economico

Pluto
Pluto
4 anni fa
Reply to  iachino

Girano pure tanti pezzi di ferro che non valgono nulla. Il macchinone lo può comprare chiunque! Basta una busta paga e una finanziaria per 5 anni….. poi magari non hanno i soldi per il caffè