La foto simbolo è quella che pubblichiamo a corredo di questo articolo che da ieri rimabalza tra social e le chat di whatsapp. Ma le foto di degrado di ambulanti che dormono sui marciapiedi, che allestiscono tavole imbandite sulle panchine, o che fanno bisogni corporali sulla spiaggia abbondano. La Festa di Santo Stefano che ogni anno attira un centinaio di ambulanti sul Lungomare Garibaldi di Milazzo da lungo tempo si è ridotta a questo. Zero igiene e tanto degrado. Fino agli anni ottanta era una festa che attirava decine di migliaia di persone provenienti da tutta la valle del Mela e da Barcellona, si trovava la novità del momento (dal pelapatate innovativo allo “straccio magico”). Ormai nei quattro giorni di festeggiamenti solo dolciumi (non entriamo in merito all’igiene) e bancarelle da mercato molte delle quali abusive. 

Furgoni, camper, giacigli di fortuna e quant’altro sotto gli occhi dei milazzesi.   «L’auspicio è che non si ripeta quanto accaduto in passato – afferma il presidente del Centro commerciale naturale, Pippo Russo – quando la straordinaria passeggiata a mare è stata trasformata in una discarica di rifiuti, con gli ambulanti, in regola e abusivi (tantissimi), che hanno lasciato la città senza degnarsi minimamente di pulire lo spazio assegnato. Non solo. Anche dal punto di vista igienico-sanitario è stato un disastro. Temo che anche quest’anno se non vi saranno controlli serrati tale situazione possa ripetersi».

Russo sottolinea che quella dei commercianti «non è una polemica gratuita, la solita polemica, ma la constatazione di uno stato di fatto. Quattro giorni di bancarelle che non portano nulla a Milazzo, anzi, penalizzano i negozi del centro che potrebbero rimanere chiusi visto il caos che si registra anche per l’assenza dei parcheggi. E poi è triste vedere alcune scene come quelle di oggi con addirittura uno stendino con tanto di panni sistemato dai familiari di un ambulante sulla passeggiata a mare. Le bancarelle hanno un senso solo se e disciplinate, che è cosa ben diversa dal rilascio dell’autorizzazione che ritengo tutti hanno, attraverso anche un preciso impegno ad assicurare pulizia e decoro. Viene imposto loro il rispetto di questo impegno? La festa di Santo Stefano – conclude Russo – non può essere momento in cui tutto è permesso».

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perplesso
perplesso
4 anni fa

e bastaaaaa con ste bancarelle…tanto piacciono solo ai “vicini muntanari”.. eliminiamole tutte …inutili e non portano soldi alla città ma solo sporcizia, evasione fiscale e gentaglia…State tranquilli che milazzo può vivere anche senza questa “pseudo” festa di paese.

Nino Salmeri
Nino Salmeri
4 anni fa

Le bancarelle, selezionate a priori, andrebbero posizionate in strada, sui posteggi, con istituzione dell’isola pedonale dalle 18 in poi. Andrebbe vietata la diffusione della musica che disturba l’esibizione dei artisti sul palco.
Ricordo quando ero piccolo tutto era più ordinato ed i venditori all’asta erano uno spettacolo.

Davide
Davide
4 anni fa

Milazzo ormai è degrado, squallore e sporcizia ovunque. Una cittadina che ha perso ogni senso civico; rimpiango la Milazzo degli anni ’80, periodo in cui non esistevano molti locali alla moda e non c’era il parco Corolla ma, sicuramente, era molto più attrattiva e genuina nella sua più “cruda” bellezza. Ora è tutta forma e poco contenuto, riflesso del mondo di oggi.

domenico giorgianni
domenico giorgianni
4 anni fa

roba da paesuncolo da quattro soldi rappresentato da squallidi personaggi come “unmilazzeseschifato” tanto convinto delle proprie opinioni che non ha il coraggio di mettere nome e cognome

Peppe
Peppe
4 anni fa

Contrariamente a Russo penso che le bancarelle fanno parte della tradizione portano allegria e giovilita’ quindi da difendere assolutamente. Vanno regolamentate gli si devono fornire i servizi igienici sanitari e vanno controllati.Occupano abusivamente spazi pubblici esattamente come i locali pubblici milazzesi. Vedi nota pizzeria in centro che occupa una strada intera Russo non VEDI?