Momento di amarcord a palazzo dell’Aquila quando Pio Granchelli, consigliere comunale di Milazzo durante la sindacatura Fogliani, alla fine degli anni ’50 ha voluto incontrare il sindaco Formica per un breve saluto e per raccontare quell’esperienza politica che ricorda con lucidità. Il primo cittadino ha accolto Granchelli, 87 anni ben portati e da tempo residente a Pescara dove ha continuato a fare politica, rivestendo l’incarico di vicepresidente della Provincia e di consigliere provinciale e comunale, ha scambiato qualche battuta sulla situazione politica odierna e sulle difficoltà nelle quali si trovano gli enti locali a gestire le comunità. Ha quindi donato due pubblicazioni sulla città di Milazzo e su Luigi Rizzo.

Granchelli è stato eletto consigliere di Palazzo dell’Aquila nel maggio del 1956 con la lista del “Blocco del popolo” con il contrassegno di Garibaldi insieme a Tindaro La Rosa e Salvatore Colosi. I tre sedettero sui banchi dell’opposizione.  Nel dicembre 1959 presentò le dimissioni proprio per l’esigenza di trasferirsi in altra regione, ma non furono accettate dall’assise municipale. Nel frattempo nel gennaio del 1960 ci fu l’elezione di un nuovo sindaco e della giunta – allora la competenza era del consiglio comunale – e solo il 7 marzo il Consiglio accettò le reiterate dimissioni di Granchelli, surrogato da Giuseppe Puglisi.

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Chiacchieroni
Chiacchieroni
4 anni fa

Signor Granchelli….. E sti c… !!! E si faccia le vacanze a Milazzo tranquillo, se ne vada al mare a che servono tutte ste moine, mica è un eroe di guerra tornato ferito in patria !!

Chiacchieroni
Chiacchieroni
4 anni fa

Tutto sotto banco ,per la nobiltà milazzese….
Ed oggi a dimostrazione che poco é cambiato e che il signor sindaco è impregnato di quei vecchi modi di fare, si presta a certe celebrazioni…

Chiacchieroni
Chiacchieroni
4 anni fa

Anni meravigliosi…anni in cui la vecchia “nobiltà” milazzese metteva le fondamenta per la raffineria,mentre i milazzesi figli di un dio minore, andavano a fare gli schiavi nelle fabbriche del nord, nelle miniere in Belgio i servi in Svizzera….Ricordiamolo quegli anni, dove il popolo non elegeva neanche il sindaco, dove non esisteva un concorso per il comune ,per l’ospedale ,ecc…ecc..