E’ stata una festa semplice, ma molto significativa, quella che ha avuto luogo sabato 6 luglio nei locali dell’Itet “Leonardo da Vinci” di Milazzo e ha visto riuniti il dirigente scolastico, docenti e assistenti alla comunicazione i familiari e i compagni di classe, allo scopo di festeggiare tre ragazzi speciali che hanno concluso il loro iter scolastico.

L’iniziativa è stata organizzata dai docenti di sostegno dell’Istituto con lo scopo di lasciare nei ragazzi il ricordo di un’esperienza scolastica positiva, ma anche come ringraziamento per aver condiviso cinque anni di vita insieme, superando difficoltà e conquistando una normalità che, purtroppo, nella società odierna è spesso solo sulla carta.

La mattinata è stata caratterizzata da un’atmosfera serena e al tempo stesso originale: i ragazzi , vestiti con la fascia rossa e con in testa il “tocco” da neodiplomati, hanno tagliato insieme alla dirigente e ai presenti la torta con gli auguri, brindando al loro futuro.

Manifestazioni come questa esprimono il successo di un percorso di integrazione che è frutto del lavoro congiunto di tutte le componenti dell’Istituto: docenti, assistenti, personale Ata e, ovviamente, della Dirigenza Scolastica. L’Istituto “Leonardo da Vinci”, infatti, vanta una lunga storia di inclusione, sia nel campo della diversabilità che in quello dell’ accoglienza dei ragazzi stranieri, essendo sempre in prima linea per garantire a tutti gli alunni il diritto all’istruzione.

La dirigente Stefania Scolaro, ha voluto sottolineare come «i nostri ragazzi siano cambiati, negli anni. Sono cresciuti a contatto con i loro compagni, grazie al confronto e alla socializzazione. Hanno imparato molto, ma anche noi abbiamo imparato da loro. Questi alunni costituiscono una risorsa per le nostre classi, un tesoro che insegna a tutti noi a guardare la vita con occhi diversi e a far emergere le abilità nascoste. L’augurio è quello che questi neodiplomati speciali possano continuare un percorso di socializzazione e costruirsi un progetto di vita all’insegna della ricchezza affettiva e, soprattutto, dell’autonomia personale e sociale».