Ieri sera a cena con gli amici aveva anticipato che oggi avrebbe raggiunto Stromboli per scalare il vulcano assieme ad un suo amico straniero. Massimo Imbesi, 35 anni, residente a Milazzo ma originario di Pace del Mela dove la sorella gestisce un bar, ha sempre amato la natura e la libertà, elementi che si racchiudevano nell’amore per il mare che lo portavano sempre in giro per lavoro sulle navi private, spesso in Liguria. Recentemente il trentacinquenne con la passione per la corsa ed ex alunno del liceo scientifico mamertino  aveva pubblicato sui social l’attestato di superamento dell’esame di allievo ufficiale di coperta. Quello in aliscafo, stamattina, in una giornata in cui il cielo e il mare si univano in un unico punto azzurro, è stato il suo ultimo viaggio.

Nel pomeriggio Massimo Imbesi, infatti, è rimasto vittima di una delle due esplosioni avvenute in cima allo Stromboli, tra le più forti mai registrate dal 1985, da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano a cura dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). L’amico brasiliano è rimasto illeso ma sotto choc.  Letali sono state le pietre scagliate in aria dalle due esplosioni e il fumo soffocante. Il milazzese (da piccolo frequentava la parrocchia del Sacro Cuore) si trovava lungo una mulattiera, a Punta dei Corvi, nei pressi di Ginostra dove la vegetazione è stata incendiata dai lapilli. Grandissime le difficoltà dei soccorsi (protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, Guardia Costiera, Guardia di Finanza) per raggiungere i luoghi. Gli aliscafi della Liberty Lines, allertati dal sindaco di Lipari, hanno fatto evacuare coloro che hanno voluto lasciare su base volontaria la frazione di Stromboli (una settantina) che si può raggiungere solo via mare.

Quel mare che unisce le Eolie a Milazzo e che Massimo amava alla follia. «Finalmente il mare, di nuovo il mare…quello più conosciuto e familiare però, quello che preferisco, quello della Spiaggia di Ponente di Milazzo, quello di casa. E’ stata un’esperienza unica, lunga ed impegnativa ma necessaria e come una delle cose belle che si fanno tanto desiderare, la soddisfazione di essersela guadagnata», scriveva sul suo profilo.