ISTITUTO LEONARDO DA VINCI. Sono molti i ragazzi che praticano ed amano lo sport del calcio, ma pochi riescono a trasformarlo in qualcosa di più di un semplice passatempo. Questo ragazzo, ci è riuscito, e ha deciso di concederci una breve intervista.
Uno dei volti dello spogliatoio Bologna FC è la giovane promessa milazzese, Davide Dama, 18 anni, che ha risposto alle nostre domande sulla sua carriera, raccontandoci come è cominciato il suo legame con il calcio, chi era il suo idolo da bambino e tanto altro.

Davide Dama durante l’intervista

Da dove è iniziata la tua carriera e come è proseguita?

La mia carriera è iniziata nel Reggina, poi ho proseguito nel Città di Messina dove sono cresciuto fino allo scorso anno e dove ho firmato per il Bologna.

Nella Primavera del Bologna hai vinto il tuo primo trofeo, la Viareggio Cup, che emozioni hai provato?

Quel trofeo mancava a Bologna da 52 anni, quindi un’emozione unica dopo tutto questo tempo portare in questa città un trofeo dove la gente neanche si aspettava potessimo arrivare in finale e con tutte le nostre forze l’abbiamo conquistato.

Davide Dama con il trofeo

Quale persona ha avuto maggiore influenza sulla tua carriera?

L’anno scorso la mia carriera è cambiata e per questo ringrazio il mister Giuseppe Cosimini. Quest’anno, invece, devo ringraziare il mister Giuseppe Furnari e tutta la società del Città di Messina che mi ha stimato e mi ha aiutato molto a crescere, e se sono dove sono è anche grazie a loro.

Ti saresti mai aspettato di raggiungere questi risultati?

Diciamo che questi risultati provengono da tanti sacrifici fatti da bambino e, sinceramente, più di aspettarli volevo raggiungerli anche per una soddisfazione personale e familiare.

A che età ti sei interessato a questo sport?

Ho cominciato ad interessarmi e a giocare a calcio all’età di 4 anni.

Hai raggiunto un grande traguardo, ma come fai con gli studi? Riesci a mantenere un ritmo costante e un buon rendimento a scuola e negli allenamenti?

Nonostante il calcio sia la mia passione, sono consapevole del mio dovere di studente, e ho tutte le intenzioni di diplomarmi con degli ottimi voti. Ovviamente, non è facile dividersi tra la grande mole di studio e gli allenamenti sfiancanti, e mi rimane poco tempo libero da passare con i miei amici, ma sono sicurissimo che un giorno tutti questi sacrifici verranno ripagati

Chi è sempre stato il tuo idolo?

Il mio idolo da sempre è il difensore bianconero, Leonardo Bonucci.

Secondo te, qual è l’aspetto migliore di essere un calciatore?

Secondo me, gli aspetti migliori sono tanti. Il calciatore deve fare tanti sacrifici, come stare lontano da casa ed essere costante negli allenamenti al mille per mille, e poi le soddisfazioni arrivano da sole.

ANTONIO SCIBILIA, GIOVANNI CANNISTRA’ II AFM

La dedica al nonno Francesco Dama