LICEO IMPALLOMENI. In occasione dei 200 anni dalla pubblicazione de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, il 28 maggio si terrà un grande evento dal titolo ‘200 – duecento Infinito’ nato da un’idea di Olimpia Leopardi. Idea che, grazie alla collaborazione fra Casa Leopardi e il MIUR, coinvolgerà gli studenti italiani affinché dedichino la giornata alla memoria del poeta e ad una delle sue opere più note.

Durante questa giornata, i ragazzi di tutte le scuole italiane che aderiranno all’iniziativa reciteranno, alle 11.30, “L’Infinito” dando vita a un flash mob su scala nazionale. Le scuole si collegheranno idealmente l’una all’altra con Recanati, città natale del poeta, la quale dal 21 al 24 marzo scorso, ha ospitato sul palcoscenico del Teatro Persiani conferenze, spettacoli e concerti dove si è discusso sul tema dell’Infinito esteso a tutte le arti. Si è, dunque, tenuto un lungo weekend ricco di iniziative che hanno visto salire sul palco personalità del mondo della cultura come Samuel dei Subsonica e Salvo Lo Presti, nato a Messina nel novembre del 1979 e cresciuto a Milazzo. Ex alunno del Liceo scientifico A. Meucci, durante gli anni di scuola, entra in contatto con il mondo del Teatro dal quale non si separerà più! Si laurea nel 2005 al Dams di Bologna, ma già dal 2000 entra a far parte della compagnia teatrale professionista del Teatro del Lemming, con la quale lavora fino al 2006 andando in scena nei teatri di tutta Italia. Successivamente entra a far parte del cast di Zio Vanja con la regia di César Brie e Isadora Angelini. In seguito inizia anche a collaborare con la compagnia Maner Manush di Roma con la quale a giugno del 2018 partecipa all’Aact World Fest di Venice in Florida con lo spettacolo Michelangelo da Caravaggio con la regia di Andrea Lattari e Cinzia Grande. Negli ultimi anni ha lavorato con alcune realtà teatrali marchigiane (dove vive da una decina d’anni) sia come attore sia come regista. Nel 2015 ha, inoltre, pubblicato un libro di poesie dal titolo Diario, presentato a Milazzo poco più di un anno fa.

Ha anche tenuto vari corsi e laboratori teatrali in varie scuole italiane e quest’anno lo abbiamo visto come protagonista di questo evento dove ha recitato “L’Infinito”. Date, dunque, le sue origini abbiamo pensato di contattarlo per rivolgergli qualche domanda.

Quando e com’è nata questa sua grande passione per il teatro?

L’amore per il teatro è iniziato proprio sui banchi di scuola: durante il quarto anno del Liceo, la nostra professoressa di Lettere, Rita Chillemi, ci presentò una regista, Giannella D’Izzia, con la quale iniziai a frequentare, insieme ad alcuni miei compagni di classe, un laboratorio di teatro. Alla fine di questo percorso laboratoriale, andammo in scena insieme ad un’attrice professionista, interpretando una sorta di coro greco che faceva da introduzione allo spettacolo vero e proprio. Per me fu un’autentica folgorazione poiché riuscii a trovare, nel teatro, un mezzo col quale potermi esprimere liberamente e vincere, pian piano, la mia naturale timidezza.

Sappiamo che lei ha origini milazzesi e che ha studiato nella nostra scuola. Cosa ricorda degli anni del Liceo?

Gli anni di scuola superiore sono stati, per me, anni di formazione fondamentali sia culturalmente sia umanamente. Ho, però, ricordi contrastanti: periodi di spensieratezza insieme agli amici si alternano e si mescolano ad altri più duri in cui ho sentito tutto il peso dell’adolescenza.

Quali sono stati i motivi che l’hanno spinta a lasciare la sua terra?

I motivi sono stati certamente la voglia di conoscere nuove realtà, diverse da quella in cui avevo sempre vissuto, insieme al desiderio di frequentare una facoltà universitaria che non era presente negli atenei locali.

Considerando che “L’Infinito” di Giacomo Leopardi è una delle poesia più studiate a scuola, cosa ha provato quando ha dovuto recitarla proprio nella città natale del poeta?

Ho letto L’Infinito al termine di un intervento che ho scritto appositamente per la serata, in onore di Leopardi e della sua poesia più popolare in assoluto. Inoltre questa meravigliosa serata si è svolta proprio il 21 marzo, data in cui si celebra in tutto il mondo la “Giornata mondiale della poesia”. Appare evidente, dunque, quanto sia stato emozionante celebrare la poesia proprio a Recanati, “a casa” di Leopardi. Altra grandissima emozione e soddisfazione è stata quella di condividere la serata con Samuel, voce e anima dei Subsonica, un gruppo che seguo da tantissimi anni. Sebbene non ci siamo esibiti insieme, è stato un enorme piacere conoscerlo, chiacchierare insieme e sapere che ha apprezzato sinceramente il mio lavoro: è stato il primo a complimentarsi con me dietro le quinte.

Ed infine, per tutti quei ragazzi che hanno la sua stessa passione, ha dei consigli da dar loro?

L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di lavorare, allenarsi, provare, cercando di perfezionarsi il più possibile senza mai, però, perdere di vista la parte umana ed emozionale che rimane, per me, imprescindibile.

ALESSANDRA CASELLI, VIVIANA VENTO I C Sezione Linguistico