ISTITUTO MAJORANA. Tra l’Etna e le Isole Eolie non passa di certo inosservato il paesaggio mozzafiato di Milazzo. Per decisione del Ministero dell’Ambiente l’acqua cristallina milazzese è diventata Area Marina Protetta. Il mese scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento di disciplina che è entrato in vigore il 21 marzo 2019, perciò ora non sarà più possibile navigare in questo specchio d’acqua come prima. L’area, popolata da una ricca flora e fauna marina, è vincolata dal regolamento che consente la maggior parte delle attività con delle restrizioni sulla pesca, sulle immersioni sportive e sul transito delle imbarcazioni.

Si tratta della quinta area marina protetta in Sicilia ed è divisa in tre aree: la zona “A”, la zona “B” e la zona “C”. La zona “A”, che si estende da “Palombaro” a “Punta Messinese”, è destinata esclusivamente ad attività di ricerche scientifiche e visite subacquee guidate e, in quest’area, non è difficile imbattersi in qualche ramo di corallo nero. La zona “B”, che comprende la Secca Levante e la Baia di Sant’Antonio, è riservata ai pescatori professionisti, mentre la zona “C”, che si estende da Punta Cirucco a “Testa dell’Impiccato”, è accessibile a tutti.

Molti sono gli studi e le analisi che hanno documentato l’ottima condizione del mare milazzese nonostante la presenza della raffineria situata posteriormente al promontorio. L’ingresso tra le 30 aree marine protette italiane rende inevitabile la valorizzazione dell’habitat e della biodiversità marina e costiera di Milazzo, infatti il fondale è talmente ricco da entusiasmare e invitare alla ricerca di nuove specie animali e vegetali. Infine, il prestigioso riconoscimento costituisce una grandiosa opportunità anche per il settore turistico, poichè l’ambiente talmente interessante non passa di certo inosservato agli occhi del turista subacqueo ed amante della natura.

SARA GITTO, ANTONIO GITTO III C BS