Giù le mani dalla raffineria e dall’industria del territorio“. Alla fine sarà sciopero ed i lavoratori della raffineria di Milazzo incroceranno le braccia il prossimo 8 marzo per chiedere “l’aumento dell’organico ed il riconoscimento di professionalità da tempo consolidate dentro l’azienda e fino ad ora mai riconosciute”.  Ma tutte le sigle di dicono vicini all’azienda contro chi “per tornaconto elettorale, mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro”, sottolineano. Dopo settimane di confronto ed i due tentativi di raffreddamento della vertenza – così come prescrive la legge sugli scioperi – la strada della protesta è stata segnata. A complicare le cose all’interno dei sindacati è anche l’entrata a gamba tesa della Ugl (che non aderisce) che alle imminenti elezioni interne rischia di rompere equilibri consolidatI. E qualcuno comincia ad agitarsi, temendo per la propria poltrona.

“Una scelta obbligata quella dello sciopero – si legge in una nota congiunta di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec – che non è stata presa a cuor leggero, visto anche il concomitante ripetersi di attacchi mediatici di stampa e televisione, che amplificano le strumentalizzazioni da campagna elettorale di politici e ambientalisti”.

E, proprio in quest’ottica – sottolineano le Rsu, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil – “lo sciopero assume il duplice significato di rivendicazione per nuove assunzioni, per il miglioramento delle relazioni industriali e per la difesa del posto di lavoro”.

“I lavoratori della Ram – conclude la nota congiunta – sono stanchi di vedere chi, per tornaconto elettorale, mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro, e come cittadini coscienti e responsabili non accettano di essere additati come attentatori alla salute pubblica: Ambiente, salute e sicurezza delle persone e del territorio rappresentano e continueranno a rappresentare una priorità.

Subscribe
Notificami
guest
38 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Filippo
Filippo
5 anni fa

Se i dipendenti RAM non iniziano a chiedere OGGI a ENI/Q8 un piano di smantellamento/bonica (ora che ancora c’è produzione) con garanzie per il loro lavoro, quando finirete come Gela (perchè non potete davvero sperare che RAM duri ancora molti anni), non avrete neanche il supporto della popolazione, a torto o a ragione.

Realista
Realista
5 anni fa
Reply to  Filippo

Quello che non hai capito, caro Filippo, è che quando la Raffineria deciderà di chiudere i dipendenti diretti RAM non avranno grossi problemi ad essere ricollocati. Diverso sarà l’impatto sugli indiretti è più in generale sulla popolazione di Milazzo e Valle del Mela.
Temo che non hai analizzato bene, caro Filippo, che ha finire come Gela sia Milazzo e la sua ignavia politico/amministrativa.

ettore
ettore
5 anni fa

il vero grande errore è stato fatto decenni fa quando hanno autorizzato la costruzione sapendo di essere troppo vicini a zone abitate. ora non possiamo che subirne le conseguenze,chi se la prende la responsabilita’ di chiuderla?

Gennaro
Gennaro
5 anni fa

Testata giornalistica da chiudere, notizie distorte, vergogna

Gaia
Gaia
5 anni fa

Chiudetela questa fabbrica!!

cittadino
cittadino
5 anni fa

vergogna..chiudete questa industria…salviamo i nostri figli..