Venti milioni di euro in cassa e l’impossibilità, spesso, di acquistare anche una lampadina. E’ la situazione in cui si trova il comune di Milazzo che, dopo il risanamento portato avanti dall’amministrazione comunale si ritrova con un importante “tesoretto” ma che rimane nelle casse poichè senza strumenti contabili non possono essere toccati. Se tutti i bilanci fossero approvati dal consiglio comunale ci sarebbero a disposizione in questo momento 20 milioni di euro cash di cui otto vincolati per spese specifiche e 12 da impiegare in base alle scelte strategiche dell’esecutivo Formica. Una situazione dei genere è avvenuta all’inizio del mandato in cui in cassa vi erano 9 milioni di euro ma pochi giorni dopol’insediamento, nel luglio 2015, è stato annullato il dissesto quindi l’ente si ritrovò nuovamente 60 milioni di debiti.

A conoscere bene la questione sono specialmente i consiglieri di opposizione i quali saranno costretti stamattina a non ostacolare l’approvazione del bilancio consuntivo 2016 necessario – pur tra mille defezioni di politici fuori sede per il Capodanno – per prorogare il contrato agli oltre 160 lavoratori precari di Palazzo dell’Aquila. L’intento per il 2019 sarebbe quello di tardare sempre di più l’approvazione dei bilanci (consuntivo 2017, preventivo e consuntivo 2018, preventivo 2019) i quali consentirebbero alla giunta Formica di poter amministrare per la prima volta in tre anni con un budget e di rendersi operativa ad un anno e e mezzo dalle elezioni. Fino ad oggi, infatti, si è andati avanti con spese in dodicesimi o impiegando risorse destinati a servizi indispensabili come la raccolta e smaltimento dei rifiuti e pagamento degli stipendi. Un altro problema del comune è l’assenza di personale specializzato: a causa di pensionamenti e problemi di salute quasi inesistete l’ufficio tecnico senza il quale non è possibile realizzare progetti da farsi finanziare, i vigili ridotti ad un paio di unità operative su strada e un settore finanze privo di dirigente.

Nei giorni scorsi la Corte dei conti ha fatto rilievi sugli esercizi finanziari 2016-2017 contestando all’ente “gravi criticità sul sistema dei controlli interni del Comune e sul controllo di gestione”, il sindaco Giovanni Formica ha rilasciato la seguente dichiarazione.

“La questione è molto tecnica e non voglio annoiare nessuno. Basti dire che nel 2013 e 2014 non era attivo alcun controllo al punto che l’amministrazione del tempo non trasmise neppure il referto. Dal 2015 abbiamo iniziato ad avviare il sistema di controlli possibile in relazione alla particolare situazione del comune. Nel 2016 e 2017 abbiamo esteso ancora l’attività. A mancare sono sostanzialmente i controlli di gestione e strategico che sono correlati all’approvazione dei bilanci. Ed è noto che il bilancio 2016 è stato approvato meno di un mese fa e quello 2017 è ancora all’ordine del giorno del consiglio. Quanto alla questione partecipate forse non siamo riusciti a chiarire alla corte che non gestiscono alcun servizio dell’ente. Ad ogni modo nei prossimi giorni interloquiremo con la procura per chiarire gli aspetti ancora non chiari. Non abbiamo alcuna preoccupazione ed anzi avremo un’occasione in più per raccontare come in 3 anni abbiamo risanato le case comunali portandole dal disastro a più di 20 milioni di avanzo di amministrazione, molta parte dei quali pronti ad essere spesi quando tutti gli strumenti finanziari saranno approvati”, conclude il sindaco Formica.