GUALTIERI SICAMINO’. Il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica  di Barcellona ha inoltrato l’avviso di conclusione indagini (ex art. 415-bis c.p.p.) alle maestre indagate, in relazione alle presunte violenze avvenute, alla scuola materna di Gualtieri Sicaminò. Il magistrato ha ritenuto integrati i reati di maltrattamenti e lesioni, posti in essere, a vario titolo, dalle due insegnanti (T. G. D. e S. G), per i fatti risalenti al dicembre 2017. Le indagate ora hanno venti giorni di tempo per depositare memorie o chiedere di essere interrogate.

Lo scorso 1 giugno i carabinieri della Compagnia di Milazzo avevano eseguito una misura cautelare personale a carico della maestra d’asilo, 63enne, che è stata interdetta per 12 mesi dalle funzioni e dalle attività inerenti il proprio ruolo di maestra di scuola dell’infanzia (il Tribunale del Riesme li ha ridotti a 4 mesi).

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Barcellona P.G. – ufficio G.I.P. su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore, Emanuele Crescenti. Nello specifico le indagini condotte dai militari della stazione carabinieri di Pace del Mela, sotto la costante direzione del sostituto procuratore Sarah Caiazzo, titolare del fascicolo processuale, sono state avviate nel mese di novembre 2017, quando alcuni genitori, nel notare anomalie comportamentali ed a volte dei turbamenti psichici dei propri figli, di tre-quattro anni, si sono rivolti ai carabinieri.

Le indagini, condotte ininterrottamente per cinque mesi avrebbero consentito di acclarare che la destinataria del provvedimento interdittivo, incurante della minore età dei bambini, ancora infanti, a lei affidati per la custodia, istruzione ed educazione, ledeva l’integrità fisica e morale dei bambini infliggendo sofferenze, privazioni ed umiliazioni.

In particolare i militari dell’arma, oltre a raccogliere diverse denunce, si sono adoperati nel raccogliere quante più informazioni possibili attraverso le dichiarazioni anche di altri testimoni che in maniera univoca riportavano alcuni comportamenti anomali dei minori, destinatari dei maltrattamenti.

«L’attività investigativa anche di natura tecnica – si leggeva nel comunicato diffuso dalle forze dell’ordine – ha consentito di evidenziare una frequenza e ripetizione delle condotte delittuose, idonea a suffragare l’ipotesi di cui all’art. 572 del codice penale».