Una delegazione di operai dell’indotto della Raffineria di Milazzo parteciperà a Messina alla manifestazione fissata mercoledì 31 ottobre contro il progetto “Salva Messina” voluto dal sindaco Cateno De Luca. Una protesta organizzata dai sindacati Cgil e Uil per «difendere il mondo del lavoro e i lavoratori comunali, delle partecipate e dei servizi sociali, nonché per evitare l’affossamento e la privatizzazione dei servizi cittadini». 

A dare un segnale sarà, dunque, anche una delegazione della Ram in quanto, è stato detto nel corso dell’assemblea di ieri mattina, che De Luca, nella qualità di “sindaco metropolitano”, avrebbe in occasioni pubbliche valutato negativamente l’incidenza del settore industriale nel territorio del Mela dimenticando che è fonte di migliaia di posti di lavoro.

L’ASSEMBLEA. La decisione è stata presa ieri mattina nel corso di una partecipata assemblea organizzata dai sindacati Fiom, Fim e Uilm (metalmeccanici) all’ingresso della Ram. Si è discusso del futuro dell’azienda e sugli investimenti ma anche sul clima di tensione che si registra a margine dei procedimenti giudiziari aperti dalla procura di Barcellona che paventa gravi reati ambientali. Sotto accusa le posizioni intransigenti di sindaci e deputati locali. «Siamo noi i primi a preoccuparci dell’ambiente – ha tuonato Giovanni Mastroeni, il riconfermato segretario generale di Cgil Messina – i nostri operai vivono con le proprie famiglie sul territorio, dunque anche loro hanno interesse a preservare la propria salute e quella dei propri cari».

L’INCONTRO IN PREFETTURA. Il controllo continuo, costante ed in tempo reale dei livelli di inquinamento ambientale in tutta l’area industriale di Milazzo e Giammoro è stato il tema dell’incontro avvenuto lo scorso 12 ottobre in Prefettura tra Cgil, Cisl e Uil rappresentati dai segretari Mastroeni, Genovese, Alibrandi e De Vardo, con la viceprefetto Caterina Minutoli. Un incontro voluto dalle stesse Organizzazioni sindacali che in premessa hanno evidenziato come ritengono “fondamentale l’equilibrio tra occupazione ed ambiente e la presenza industriale deve mantenere e garantire i livelli previsti e prescritti dalle normative per la tutela ambientale per i lavoratori e la cittadinanza”.

Giovanni Mastroeni

LE CENTRALINE. I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un approfondimento “e, se necessario, un incremento della presenza di strumenti di monitoraggio delle emissioni di agenti inquinanti per tutto il comprensorio attraverso le centraline già esistenti da implementare con le moderne tecnologie per coprire tutta l’area attraverso valutazioni in tempo reale effettuate da un soggetto indipendente e pubblico, come ad esempio l’Arpa”.

I CONTROLLI. I sindacati hanno sollecitato la Prefettura affinché venga incrementato il controllo di tutte le attività produttive operanti nel territorio “per garantire livelli massimi di tutela ambientale e di salute”.

Infine, Cgil, Cisl e Uil hanno espresso preoccupazione che “la mancanza di controlli e verifiche in tempo reale nei confronti dei soggetti che superano i parametri porti ad un generalizzato clima speculativo nei confronti di tutte le aziende che al momento garantiscono livelli occupazionali importanti sul nostro territorio”. 

 

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Davide
Davide
6 anni fa

Come risolvere l’annosa dicotomia tra diritto alla salute di ciascun cittadino e lavoro (di pochi cittadini in Ram) nel territorio di Milazzo? Uno esclude l’altro? E’ possibile far convivere i due aspetti? Questo è il tema scottante della manifestazione in chiave “Halloween”; gradita presenza in maschera, a scelta tra zombi, scheletro o vampiro. 😉

massimo
massimo
6 anni fa

Gentile sig. Mastroeni, la sua carica di segretario sindacale non le da contemporaneamente la qualifica di difensore dell’ambiente. Non contribuisca alla confusione ed accetti democraticamente il ruolo politico ed istituzionale di altri soggetti, compresa la piazza. Prenda atto che (affermazione reale e non profetica o astrale) Il ClIMA E’ CAMBIATO.