ISTITUTO RENATO GUTTUSO. Si chiama “La Nuova Primavera” ed è stato inaugurato il 10 aprile scorso a Milazzo. Si tratta di un centro aperto dall’associazione Alzheimer di Milazzo nel quartiere di Fiumarella. La struttura aperta in un casale settecentesco ha un vastissimo giardino che intrattiene i malati di Alzheimer che possono godersi il sole, fare passeggiate, attività fisica e tenersi impegnati nella cura del verde. Un gesto di grande generosità che farà felici decine di famiglie. Gli obiettivi del progetto sono quelli di offrire agli anziani o ai malati, l’opportunità di trascorrere momenti di condivisione relazionale e attività ricreative in un ambiente familiare. A collaborare con il centro guidato da Mariella Cambria, tanti volontari e la sezione mamertina della Croce Rossa.

Secondo i dati a disposizione di Pronto Alzheimer sono migliaia le persone che necessitano di assistenza specializzata, cure, ma anche solo di informazioni generali sulla malattia, il suo sviluppo, le possibilità di ottenere agevolazioni o altro. In Sicilia ci sono 45000 malati. La malattia di Alzheimer, è la forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante con esordio prevalentemente in età presenile. Nel DSM-5 viene nominata come disturbo neurocognitivo maggiore o lieve legato alla malattia di Alzheimer. Il sintomo precoce più frequente è la difficoltà nel ricordare eventi recenti. Con l’avanzare dell’età possiamo avere sintomi come: afasia, disorientamento, cambiamenti repentini di umore, depressione, incapacità di prendersi cura di sé, problemi nel comportamento.

Questo porta il soggetto a isolarsi nei confronti della società e della famiglia. A poco a poco, le capacità mentali basilari vengono perse. Anche se la velocità di progressione può variare, l’aspettativa media di vita dopo la diagnosi è dai tre ai nove anni. La causa e la progressione della malattia di Alzheimer non sono ancora ben compresi. La ricerca indica che la malattia è strettamente associata a placche amiloidi e ammassi neurofibrillari riscontrati nel cervello, ma non è nota la causa prima di tale degenerazione. Purtroppo, il morbo di Alzheimer rientra tra le patologie neurovegetative per le quali non si conosce una cura farmacologica specifica: ad ogni modo, i farmaci utilizzati in terapia possono alleggerire i sintomi o comunque prolungare i tempi della prima e della seconda fase del morbo di Alzheimer che sono costituite da sintomi più lievi e sfumati rispetto alla fase avanzata , anche se sono stati condotti oltre 500 studi clinici per l’identificazione di un possibile trattamento per l’Alzheimer, non sono ancora stati identificati trattamenti che ne arrestino o invertano il decorso. Solo nel 2017 i pazienti che si sono rivolti all’ associazione della Federazione Alzheimer Italia sono state quasi 5000 e nel nostro paese, secondo le stime della Federazione Alzheimer Italia, ci sarebbero 1200 persone affette da questa malattia. La regione più attiva nelle richieste d’aiuto è stata la Lombardia e a seguire la città di Milano, il Lazio, il Piemonte, l’Emilia Romagna e il Veneto.

FABIANA MILICI IV B