ISTITUTO COMPRENSIVO SAN FILIPPO DEL MELA. È risaputo che lo sport è una fra le tante attività più salutari che l’uomo possa compiere. Sappiamo i benefici che offre al nostro corpo, facendo sport si possono risolvere delle patologie o piccoli problemi di salute. Esso occupa un ruolo molto importante nella vita dei giovani, grazie allo sport si fanno nuove amicizie, si sfoga la propria “aggressività” si provano nuove emozioni. Chi si cimenta nell’ attività fisica si mette alla prova, perché vuole capire quanto vale, a volte superando i propri limiti. Questo atteggiamento spesso è accompagnato dalla competitività per lo più sfrenata e fuori controllo, infatti ogni atleta tende a mettersi in competizione, sentendosi più forte dell’avversario non accettando che ci sia qualcuno più bravo e di conseguenza lo stress e la pressione non lasciano spazio al gioco e al divertimento che sono i veri e sani principi di uno sport . Ritengo che una sana competizione non guasta se è fatta allo scopo di migliorare le proprie prestazioni.

Lo sport però nell’ultimo decennio si è macchiato di un brutto male, il doping. Molti atleti ambiscono a raggiungere dei livelli cosi alti spingendosi oltre quelle che sono le capacità umane, forzando il proprio corpo pur di raggiungere la vittoria. Quanti sportivi sono disposti a barattare la propria vita riempiendosi di steroidi, anabolizzanti ed antidolorifici che se da un lato non fanno sentire la fatica della gara, dall’altro aumentano i rischi di mali che col tempo possono portare alla morte. Dietro a questo fenomeno non c’è solo l’atleta, ma altre persone che invogliano a comprare il prodotto solo per grandi interessi economici e di potere. Il trionfo degli  atleti è l’unico risultato accettato da sponsor e dirigenti, perché per loro conta solo la buona riuscita e non è rilevante se lo si raggiunge barando . Per poter eliminare l’uso di sostanze dopanti, bisogna che i controlli siano più serrati, anche se da questo punto di vista gli accertamenti oggi sono più seri con accorgimenti che prima non c’erano. Io non sono una sportiva, anzi a dire il vero, sono un po’ pigra, di sicuro non introdurrei mai nel mio corpo queste sostanze; in primo luogo perché ci tengo alla mia vita ed amo vivere, e secondariamente perché sarebbe una vittoria non meritata. Ed io all’idea di vincere “ facile” senza faticare non ci sto. Non scambierei mai la mia vita per il podio.

DENISE GIORGIANNI II A

Media Fermi