I ragazzi durante le riprese del videoIl mosaico del Convento di San Francesco prende vita grazie alla media Garibaldi 9 Maggio 2018 Attualità ISTITUTO COMPRENSIVO PRIMO. Non tutti lo sanno ma a due passi dalla scuola media Garibaldi che io frequento, c’è un reperto di grande pregio, chiuso al pubblico a causa dell’inagibilità dello stabile. Potrebbe attirare tanti visitatori ma al momento non è così. La Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina ci ha dato il permesso di entrare al Convento di San Francesco e per fortuna non era con noi Paolo Enrico Arias un docente e archeologo italiano, tra i più importanti al mondo, che lo ha segnalato dopo la scoperta nel 1934. Non sarebbe stato felice di vedere lo stato di totale solitudine cui è destinato questo bene prezioso. L’ho ammirato da vicino con la mia classe IIIC, ed abbiamo anche scritto una sceneggiatura, in cui abbiamo fatto rivivere due personaggi: la figura centrale del mosaico interpretata da una mia compagna di classe ed un antagonista cattivo che l’ha costretta a restare intrappolata nelle tessere, interpretato da me. So che il mosaico è stato ritrovato durante i lavori per la realizzazione della palestra della Regia Scuola secondaria di avviamento al lavoro, nel piano terra del convento di San Francesco, ed è un pavimento che certamente era pertinente ad un’abitazione tardo ellenistica di un certo pregio. Non tutti potevano permettersi un mosaico all’ingresso. Al centro l’emblema è stato realizzato in piccole tessere che su fondo bianco delineano una discussa figura di giovinetto o giovinetta che incede in punta di piedi. Sul capo è incoronata di lauro, alloro pianta sacra a Apollo, e procede verso sinistra guardando indietro con la testa girata. E’ stata interpretata come una donna che regge uno specchio ma potrebbe reggere tra le mani un uccello a piume variopinte e secondo l’ultima interpretazione, fornitaci dall’archeologo dell’Antiquarium che ci ha accompagnati, reggerebbe una coppa. Il mosaico inteso come un tappeto di ingresso, è datato al II secolo a C. ed è uno dei pochi esempi siciliani in cui la figura appare contornata da un sottile filo di piombo. Si sta pensando di trasferirlo al museo archeologico Antiquarium, ma ci sono dei costi non indifferenti e chissà se la volontà si realizzerà mai. Che dire oh mia bella figura, spero che tanti visitatori possano ammirarti in futuro, come ho potuto fare io…! ILARIA SCIBILIA III C Media Garibaldi GUARDA IL VIDEO: Condividi questo articolo Facebook Twitter Email Print Whatsapp Linkedin Visite: 5.348 CONTINUA A LEGGERE SU OGGIMILAZZO.IT